La Regione Puglia dà l’ok all’internalizzazione del personale del 118. In arrivo 287 posti in terapia intensiva

Si va verso l’internalizzazione da parte delle Asl pugliesi dei dipendenti del 118, Cup e servizi informatici. Sono state approvate oggi, dalla

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Si va verso l’internalizzazione da parte delle Asl pugliesi dei dipendenti del 118, Cup e servizi informatici. Sono state approvate oggi, dalla Giunta regionale, le nuove linee guida in materia di organizzazione e gestione delle società in house delle Asl, si tratta dell’ultimo passaggio per consentire alle aziende sanitarie di procedere con l’internalizzazione dei lavoratori. Lo annuncia l’assessore allo Sviluppo economico, Mino Borraccino.
«Le novità – spiega – riguardano la possibilità di internalizzare anche i lavoratori impegnati nella manutenzione del verde pubblico oltre a quelli del trasporto da e per le strutture oncologiche, in modo da coinvolgere quanti più lavoratori possibile in questo percorso. Altri aspetti molto importanti riguardano, da un lato, l’applicazione della clausola sociale in modo da consentire alla platea storica dei precari che da tempo attendono questa opportunità, di essere stabilizzati, e, dall’altro, l’attivazione di processi di riqualificazione professionale». Ora toccherà alle Asl procedere con le assunzioni attraverso le società in house “Sanitàservice». «I presupposti normativi, regolamentari e amministrativi ci sono tutti, grazie all’impegno della Regione, e ogni ritardo sarebbe davvero incomprensibile», continua Borraccino.

POST COVID: AUMENTANO I POSTI IN TERAPIA INTENSIVA – I posti letto di terapia intensiva in Puglia aumentano di 278 unità, è quanto previsto nel nuovo piano ospedaliero post Covid che la Regione ha inviato oggi al ministero della Salute. Potenziata anche la rete delle terapie sub intensive con 283 posti letto in più rispetto all’attuale dotazione.
«La proposta – spiegano dalla Regione Puglia – si riferisce alla attribuzione dei posti letto per popolazione, nell’ottica di potenziamento di tutti gli ospedali pugliesi, non solo quelli Covid, in modo tale da consentire la continuità assistenziale, soprattutto chirurgica, anche nell’ipotesi della recrudescenza della pandemia». Il valore degli investimenti complessivi derivanti dal potenziamento della rete ospedaliera, ammontano complessivamente a 99,8 milioni di euro. «La Regione si è da subito adoperata per il potenziamento della rete ospedaliera – ha dichiarato il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano – ho da sempre sostenuto la necessità del superamento dei limiti imposti dal decreto ministeriale 70/2015, soprattutto con riferimento all’incremento dei posti letto con una elevata intensità di cura. Pertanto, non appena la Regione ne ha avuto la possibilità, è intervenuta, come già fatto con il recente regolamento di riordino, ad aumentare i posti letto, garantendo un’equa distribuzione dei posti, in base alla popolazione residente».
«La Regione – ha sottolineato il direttore del dipartimento Politiche della Salute, Vito Montanaro – è decisamente sulla strada giusta per l’uscita definitiva dal piano di rientro. Sta centrando gli obiettivi Lea riportandosi nelle posizioni delle regioni più virtuose. Ha affrontato l’emergenza Covid senza pesare troppo sul sistema, che però va attrezzato per reggere ad altri urti che dovessero arrivare»

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