Coronavirus, arriva il bando per «assistenti civici»: aiuteranno a mantenere il distanziamento sociale

Dare una mano al Paese ma soprattutto ai Comuni collaborando a far rispettare il distanziamento sociale nei parchi, nelle spiagge e nei locali ed anch

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Dare una mano al Paese ma soprattutto ai Comuni collaborando a far rispettare il distanziamento sociale nei parchi, nelle spiagge e nei locali ed anche per sostenere la parte più debole della popolazione. Con questi obiettivi i sindaci arruolano volontari maggiorenni, purché siano disoccupati, percettori di reddito di cittadinanza o di ammortizzatori sociali. Con la Fase 2 dell’emergenza Coronavirus che vede le città ritornare ad una pseudo-normalità nasce così in Italia una nuova figura professionale a tempo: l’«assistente civico». I volontari, infatti, non potranno operare oltre il termine dello stato di emergenza dichiarato dal Consiglio dei ministri.

Gli «assistenti civici» presteranno il loro «supporto a titolo gratuito sino ad un massimo di tre giorni a settimana, e per non più di 16 ore settimanali, sulla base delle indicazioni fornite da ciascun Comune nel quale operano. Saranno «coperti» dall’Inail in caso di infortuni e avranno una polizza assicurativa di responsabilità civile verso terzi in caso di eventi che lo richiedano. Saranno poi ben riconoscibili dai cittadini perché indosseranno una casacca o un fratino con dietro la scritta «assistente civico» e davanti il logo della Protezione civile nazionale, dell’Anci e del Comune in cui prestano il servizio.

«Dopo le migliaia di domande di medici, infermieri e operatori socio sanitari, arrivate alla Protezione civile nel momento maggiore emergenza negli ospedali italiani, ora è il momento – ha spiegato il ministro Boccia – di reclutare tutti quei cittadini che hanno voglia di dare una mano al Paese, dando dimostrazione di grande senso civico».

Il presidente dell’Anci Decaro ha ricordato: «sono stati i volontari, con noi amministratori a prendersi cura di chi aveva più bisogno nella fase del lockdown. È ai volontari che vogliamo affidare le nostre comunità in questa nuova e complessa fase: quella in cui proviamo a convivere con il virus e impariamo a difenderci, anche tornando a una vita meno compressa dai divieti. Da questa emergenza possiamo uscire solo stando uniti e collaborando ognuno per la sua parte, con senso di responsabilità».

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