Covid 19, finiscono ko 500 scuole private pugliesi. E Fitto: «Dal governo solo briciole»

«La risposta del Governo alla mobilitazione di questi giorni delle scuole paritarie, per la stragrande maggioranza cattoliche, è decisamente irrisoria

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«La risposta del Governo alla mobilitazione di questi giorni delle scuole paritarie, per la stragrande maggioranza cattoliche, è decisamente irrisoria: 150 milioni, per circa 13mila istituti, oltre 500 in Puglia, che danno lavoro a circa 200mila lavoratori». L’eurodeputato di FdI Raffaele Fitto punta l’indice sugli aiuti stanziati dal Dpcm Conte per le scuole paritarie, giudicando le risorse esigue frutto di «una precisa volontà ideologica che punta a discriminare la scuola privata, specie se legata al mondo ecclesiastico».

Si tratta, aggiunge, di «una ingiustificabile ipocrisia che mette a rischio anche la pluralità di formazione educativa e culturale in un Paese dove la scuola, intesa come istituzione, non è certo una priorità. Perché è chiaro che non prevedere sgravi per le famiglie e aiuti diretti agli istituti – sottolinea – inevitabilmente porterà molte scuole a chiudere: la crisi post-Covid impedirà a molte famiglie di continuare a sostenere la retta annuale». Mentre, dunque, Fdi promette di impegnarsi in Parlamento pr modificare il decreto Rilancio, va sostenuto lo «sciopero indetto da Agidae, Associazione gestori istituti dipendenti dall’Autorità ecclesiastica». Si aggiunge il capogruppo di FdI Ignazio Zullo, il quale ha presentato una mozione da discutere in Consiglio regionale: «Sei milioni dei 17 milioni di euro destinati alle Scuole Paritarie pugliesi devono essere destinati agli asili per scongiurare l’aumento delle rette delle famiglie visto l’inevitabile aumento dei costi per la gestione dei protocolli di sicurezza e di distanziamento sociale dovuti all’emergenza Covid». Già negli anni scorsi, ricorda Zullo, «senza che ci fosse il Covid la Regione Puglia aveva progressivamente diminuito il contributo per gli asili paritari, tant’è che alcuni hanno chiuso perché impossibilitati a garantire un servizio contando solo sulle rette e un irrisorio contributo regionale. Ma ad aprile scorso, in piena emergenza sanitaria, a seguito della protesta delle Scuole dell’Infanzia sono stati stanziati 1 milione e 100mila euro spacciandoli fintamente come “contributi eccezionali Covid”. Di fatto solo 300mila euro sono in realtà i nuovi fondi stanziati in virtù dell’emergenza economica che stiamo vivendo. I restanti 800 mila euro altro non solo che un’anticipazione del fondo 2020 per il diritto allo studio, che era già stato stanziato per le paritarie in tempi precedenti all’emergenza». Quei 300mila euro sio traducono in 3,15 euro al mese per bambino per il periodo da marzo ad agosto 2020. «Quindi un’elemosina!»

«È evidente che al Governo non interessa affatto il futuro delle scuole paritarie primarie e secondarie – conferma il deputato della Lega Rossano Sasso – e il rischio che chiudano per fallimento è sempre più reale. Conte e il ministro Azzolina dimenticano che in Italia ci sono oltre 13.000 scuole paritarie, per lo più scuole dell’infanzia e primarie, con circa 900.000 alunni e 130.000 lavoratori tra personale docente e personale amministrativo che la prossima settimana, giustamente, si mobiliteranno dal momento che per loro non è stato stanziato nemmeno un euro. Parliamo di oltre 130mila dipendenti che rischiano di perdere il posto di lavoro e di migliaia di studenti che saranno costretti a ricorrere alla scuola pubblica, con l’inevitabile problema per lo Stato di sostenere i costi elevatissimi necessari per garantire il diritto allo studio ai tantissimi alunni che oggi frequentano queste scuole. Senza dimenticare che gli insegnanti che lavorano nelle scuole paritarie stanno subendo una discriminazione nel concorso straordinario poiché, a parità di requisiti, non potranno concorrere per il ruolo».

Bari, al ko 500 scuole private pugliesi. E Fitto: dal governo solo briciole

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