Il governo pronto a riaprire i confini regionali dal 3 giugno.

Il governo vorrebbe adottare un decreto legge quadro, al posto del solo Dpcm, in cui fissare alcuni principi. La riapertura di tutte le attività comme

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Il governo vorrebbe adottare un decreto legge quadro, al posto del solo Dpcm, in cui fissare alcuni principi. La riapertura di tutte le attività commerciali dal 18 maggio. E, per quanto riguarda i confini regionali, a partire dal 3 giugno (salvo comprovate ragioni di necessità). A riportarlo è Repubblica. Dopo la festività del 2 giugno. Lasciando peraltro la facoltà alle Regioni di adottare misure più restrittive, in base ai dati epidemiologici. Cioè con la facoltà di protrarre le chiusure.

Ma su questo tema c’è uno scontro tra il governo e le regioni del Nord – in particolare con il dem Stefano Bonaccini e i leghisti Attilio Fontana e Luca Zaia, che vorrebbero anticipare questa data al 18 maggio. E poi c’è il tema delle seconde case. Nel dpcm è prevista la possibilità di spostarsi nel luogo di residenza, domicilio o abitazione. Il tema da definire, ora, è se in questa fattispecie possano rientrare anche le seconde case.
Dal 18 maggio, intanto, cadranno tutti i limiti di mobilità all’interno dei confini regionali (naturalmente con l’esclusione di chi è in quarantena, che avrà il divieto assoluto di spostamento).

Altro nodo, è quello dei protocolli Inail. Nell’incontro tra governo e regioni, il premier ha aperto: non è necessario il rispetto letterale dei protocolli di sicurezza indicati dall’Inail ma i protocolli differenziati delle regioni devono rispettare i principi chiave delle linee guida.

Nella bozza del decreto è prevista una sanzione da 400 a 3mila euro per chi viola le regole (peraltro il 12 maggio alla Camera era passato un emendamento che abbassava il limite massimo per la multa a mille euro). Per le imprese infine è prevista anche la chiusura dell’esercizio o dell’attività da 5 a 30 giorni.

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