Abbandono di pneumatici esausti nel Parco Nazionale del Gargano

Circa 30 pneumatici di autovetture abbandonati illegalmente ai margini della Strada Provinciale 57, tra la vegetazione in località Pastini (frazione m

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Circa 30 pneumatici di autovetture abbandonati illegalmente ai margini della Strada Provinciale 57, tra la vegetazione in località Pastini (frazione montagna) in agro di Manfredonia e Parco Nazionale del Gargano.

A scoprire e denunciare alle autorità competenti il nucleo operativo delle Guardie Ambientali Italiane di Manfredonia coordinate dal responsabile Alessandro Manzella, durante un controllo sul territorio per la salvaguardia e tutela ambientale.

Gli abbandoni di pneumatici costituiscono un problema ambientale di dimensioni notevoli , un problema per le casse dei Comuni , chiamati a rimuoverli a proprie spese e un “fastidio” per gli addetti ai controlli costretti agli interventi, allorquando abbandonati illegalmente.

Questa tipologia di rifiuti vengono abbandonati dappertutto, su aree private e pubbliche, il suo dilagare avviene in modo esponenziale considerato che il settore dei trasporti su gomma sia di merci (camion) che di persone (autovetture) è in continua crescita.

Un pneumatico per autovettura del peso di circa sei chili è composto per quasi una metà da elastomeri (la cosiddetta “gomma”), per un quinto da carbonio, il carbon black e per il rimanente da oli, vulcanizzanti, ossidi di zinco, acciaio (attorno al 15%) e da materiali tessili.

La composizione dei materiali rende il pneumatico non biodegradabile o per meglio dire di scarsa biodegradabilità (occorrono oltre 1000 anni per la totale biodegradabilità) questo aspetto unitamente alla facilità di combustione del P.E. e al ristagno, al loro interno, d’acqua con proliferazione di insetti e rischio di infezioni accentua il problema ambientale degli abbandoni senza trascurare che se bruciati sprigionano gas tossici nell’atmosfera rilasciando metalli pesanti e benzene.

Situazione assurda se si pensi che un corretto conferimento del pneumatico esausto, considerato per legge Rifiuto, agli impianti di recupero potrebbe trasformarlo in una preziosa ‘materia prima seconda’ che si presta a diverse realizzazioni, come pavimentazioni stradali, arredi urbani ma anche borse o cinture e capi d’abbigliamento.

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