Fase 2, il grido delle imprese: «Meno burocrazia, più risorse»

Sicurezza, semplificazione, finanziamenti a fondo perduto. Sono queste le parole d’ordine che le imprese rilanciano all’alba della Fase 2. Il tessuto

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Sicurezza, semplificazione, finanziamenti a fondo perduto. Sono queste le parole d’ordine che le imprese rilanciano all’alba della Fase 2. Il tessuto produttivo del Paese si rialza dopo la pausa forzata e, tra criticità e aspirazioni, torna a camminare. E a combattere contro nemici vecchi e nuovi. «Le imprese pugliesi stanno ripartendo con grande senso di responsabilità seppur con costi maggiori e una produttività più bassa per attuare il distanziamento», spiega Domenico De Bartolomeo, presidente di Confindustria Puglia: «In questa fase – prosegue – è necessaria una maggiore semplificazione nell’applicazione delle procedure e più celerità nei tempi di erogazione. C’è ancora troppa burocrazia. La liquidità non è arrivata e le nostre imprese hanno bisogno di risorse subito!», tuona. E mentre è al lavoro il tavolo con la Prefettura e le parti sociali per rendere più agevole l’applicazione del Protocollo di sicurezza condiviso, sono proprio gli industriali pugliesi a lanciare un messaggio chiaro al Governo giallorosso: «Chiediamo una particolare attenzione – incalza De Bartolomeo – per il settore del turismo e degli eventi che rischiano di collassare e che sono decisivi per l’economia della Puglia. In generale – conclude – sono auspicabili, per tutti i settori, più finanziamenti a fondo perduto per ridimensionare l’indebitamento delle nostre aziende».

Particolarmente delicata, soprattutto sul versante della sicurezza, è la situazione del settore edile. Nicola Bonerba, presidente di Ance Puglia, stima che l’80% dei cantieri pugliesi abbia già ripreso la propria attività e che entro una settimana il comparto sarà tornato a pieno regime. Tutto bene, dunque? No. «L’auspicio – spiega Bonerba – è che gli oltre 110mila lavoratori delle 42mila imprese pugliesi stiano ritrovando il lavoro sospeso due mesi fa, ma di questo non possiamo avere oggi certezza». E se alcune imprese potrebbero trarre giovamento dal super bonus al 110% per ristrutturazione in chiave energetica e antisismica, resta la necessità di varare «interventi decisivi» per scongiurare quella grave crisi di settore che rischia di travolgere molti attori del settore. Complesso anche il fronte della sicurezza: «Stiamo osservando con rigore i protocolli nei cantieri – conferma Bonerba – con un aggravio rilevante sia dei costi vivi che di quelli derivanti dalla maggiore laboriosità delle lavorazioni da compiersi nella massima sicurezza: dalla distribuzione dei dispositivi alla rilevazione delle temperature, dalla sanificazione dei cantieri agli accessi contingentati». Ma c’è una spada di Damocle che pende sugli imprenditori edili rispettosi delle regole: «La classificazione come infortunio sul lavoro dell’eventuale contrazione del Covid da parte di un lavoratore. Da parte nostra – conclude Bonerba – stiamo richiamando i lavoratori a un grande senso di repsonsabilità anche fuori dai cantieri».

Discorso diverso per chi, come le grandi catene della distribuzione alimentare, non ha mai smesso di lavorare, trovandosi così nella Fase 2 dopo aver già guadato la Fase 1. È il caso, ad esempio, del Gruppo Megamark: «La nostra azienda e i nostri supermercati non si sono mai fermati – ricorda il Cavaliere del lavoro, Giovanni Pomarico, presidente del Gruppo -; ringrazio ancora tutti i collaboratori dei punti vendita che hanno lavorato con spirito di sacrificio e talvolta anche un po’ di timore».

Dunque, le attività andranno avanti come sempre pur con qualche novità: «Da qualche giorno – rileva – abbiamo portato l’orario di chiusura alle 20.30 verso un graduale ritorno alla normalità. La maggior parte dei funzionari dei nostri uffici, invece, continua a svolgere le proprie attività in telelavoro affinché la macchina amministrativa, logistica e commerciale prosegua a pieni giri». Poi la riflessione finale: «In questa fase – conclude Pomarico – ognuno sta facendo di necessità virtù. L’auspicio è che tutti osservino comportamenti responsabili». Sulla stessa linea anche Despar, pienamente attivo nella Fase 1 come ricorda Pippo Cannillo, presidente e ad di Despar Centro-Sud: «Abbiamo sempre assicurato un adeguato livello di servizio – racconta -, attivando in tempi record il servizio di spesa online dal nostro sito in numerose città della Puglia. L’ultima coinvolta è Ostuni.

Si tratta di una vera e propria impresa, viste le difficoltà logistiche del momento». Quanto alla Fase 2, «Despar – prosegue – continuerà a garantire il rispetto delle norme di sicurezza. Effettuiamo quotidianamente la sanificazione dei carrelli, delle maniglie di porte e sportelli e delle aree comuni. Più volte nella giornata ripetiamo la pulizia nelle aree più sensibili. In particolari casi abbiamo ritenuto di eseguire interventi straordinari di sanificazione ambientali, incaricando ditte specializzate nel settore». Infine, uno sguardo alle prossime settimane: «Il nostro impegno – conclude Cannillo – è continuare a garantire l’approvvigionamento quotidiano delle merci e la possibilità di fare la spesa in tutta sicurezza».

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