Primo atto: il vaccino anti-influenza, la Puglia è già al lavoro

L’obiettivo è non farsi trovare impreparati, nella consapevolezza del fatto che tutto il mondo sta facendo la stessa cosa. Ed è per questo che anche l

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L’obiettivo è non farsi trovare impreparati, nella consapevolezza del fatto che tutto il mondo sta facendo la stessa cosa. Ed è per questo che anche la Puglia si è mossa, con grande anticipo: l’acquisto dei vaccini anti-influenza per la prossima stagione, infatti, rientra a pieno titolo nelle strategie di contenimento dell’emergenza. Perché, in attesa di capire quello che avverrà, e di valutare se sarà necessario imporre l’obbligo, la prossima campagna vaccinale dovrà essere realmente a tappeto.
La scorsa settimana, su input dell’epidemiologo Pier Luigi Lopalco, il capo del dipartimento Salute, Vito Montanaro, ha riunito i vertici di tutte le Asl. E la linea da seguire è appunto questa: avviare subito gli ordini del vaccino, per evitare che il picco di richieste (+400%, secondo alcune fonti di settore) possa lasciare la Puglia a secco. Si partirà come sempre a ottobre, ma a differenza degli scorsi anni stavolta la vaccinazione anti-influenza dovrà essere spinta al massimo. È una questione protettiva anche per il coronavirus, ha spiegato infatti Lopalco: l’influenza stagionale e il covid19 hanno sintomi sovrapponibili (febbre, tosse, difficoltà di respirazione), ed eliminare uno dei due rischi renderà tra l’altro più semplici le diagnosi di covid.

In Puglia la diffusione del vaccino contro l’influenza è da anni molto bassa: la copertura generale è del 17%, quella tra gli over 65 è di poco superiore al 50% (il 51,4% nella campagna 2018-2019 secondo Iss, peggior dato tra le regioni del Sud). Nella stagione invernale appena conclusa l’influenza è stata mite (i dati ufficiali sulla mortalità non sono ancora disponibili, i decessi dovrebbero essere stati 4 mentre l’anno precedente furono 14) e la copertura vaccinale degli over 65 non dovrebbero aver superato il 55%. Per il prossimo inverno però bisogna cambiare passo.
Una copertura completa del target degli over 65 richiede circa 900mila dosi. Bisogna poi aggiungere tutte le persone (150-200mila) con fattori di rischio che rendono raccomandata la vaccinazione, e gli operatori sanitari che continuano a vaccinarsi pochissimo (nell’ultima tornata circa 4.500 su oltre 40mila). Insomma serviranno ben oltre un milione e mezzo di dosi solo per la fascia di popolazione raccomandata, senza contare l’effetto del coronavirus che senz’altro spingerà molti a correre dal medico di famiglia.

In questa situazione gli esperti spingono per rendere obbligatoria anche la vaccinazione anti-influenzale: lo ha già fatto ad esempio il Lazio per gli over 65. La Puglia non ha ancora affrontato l’argomento, ma in molti – a partire da Lopalco – la riterrebbero una mossa saggia. «Quest’anno il vaccino sarà ancora più importante – secondo il professor Michele Quarto, ordinario di Igiene dell’Università di Bari – perché bisogna eliminare il fenomeno di mascheramento del covid19: le polmoniti che non sono state investigate perché la Cina era lontana. Bisogna aumentare la copertura vaccinale partendo dalle fasce a rischio, quindi dagli anziani, e bisognerà partire presto. L’influenza è prevenibile e dobbiamo proteggere le persone più fragili»

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