Coronavirus, la ripartenza dal 4 maggio: verso l’ok agli spostamenti ma entro i confini regionali

Permettere gli spostamenti anche fuori dal proprio Comune e all'interno delle singole Regioni dal 4 maggio, lasciando però in vigore i limiti alla mob

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Permettere gli spostamenti anche fuori dal proprio Comune e all’interno delle singole Regioni dal 4 maggio, lasciando però in vigore i limiti alla mobilità intra-regionale. E’ l’ipotesi, a quanto si apprende da diverse fonti, sul tavolo del governo. Niente di deciso, viene spiegato, ma questo sarebbe al momento l’orientamento prevalente.

Da Palazzo Chigi si apprende che il piano per la fase 2 “prevede una ripartenza sempre all’insegna della massima cautela, nella consapevolezza che si dovrà sempre tenere sotto controllo la curva epidemiologica e non farsi trovare impreparati in caso di una possibile risalita. Il piano prevede un allentamento delle misure restrittive, ma non uno stravolgimento”. “Sarà fondamentale, in questa fase, rafforzare il protocollo di sicurezza sui luoghi di lavoro già approvato nel marzo scorso e completare queste prescrizioni anche con riferimento alle attività del trasporto e della logistica”.

Intanto il prossimo 30 aprile alle ore 10 si terrà nell’Aula della Camera una informativa del presidente del Consiglio –  ha deciso la conferenza dei capigruppo di Montecitorio – sulle questioni attinenti alla programmazione per la ripresa delle attività economiche.

Dal quattro maggio potrebbero ripartire i settori manifatturieri e delle costruzioni oltre ad alcuni esercizi commerciali, secondo quanto detto da Conte nella videoconferenza con i sindacati sulla fase due spiegando che ci sarà un allentamento delle misure restrittive “ma non in maniera indiscriminata” perchè “sarebbe da irresponsabili”. Non è uno stravolgimento ma un allentamento, ha detto, le regole non salteranno ma le raccomandazioni sarebbero adattate alla nuova fase”.

L’allentamento delle misure restrittive per quanto riguarda il sistema economico dovrebbe coinvolgere al massimo 2,7 milioni di lavoratori, ha detto il capo della task force Vittorio Colao nel corso dell’incontro in videoconferenza tra Governo e sindacati secondo quanto riferito da partecipanti alla riunione.

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