Guerra dell’acqua al Consorzio per la Bonifica.

Fa molto discutere la decisione del Consorzio per la Bonifica della Capitanata di dare inizio alle operazioni di messa in carico delle condotte dal 20

PRIMA CONSEGNA DI MATERIALE DONATO AL SAN CAMILLO DE LELLIS GRAZIE ALLA RACCOLTA FONDI
Restauro chiesa San Domenico, approvato progetto preliminare
San Giovanni Rotondo. Ritrovato.ordigno bellico

Fa molto discutere la decisione del Consorzio per la Bonifica della Capitanata di dare inizio alle operazioni di messa in carico delle condotte dal 20 giugno 2020 per effettuare la distribuzione irrigua agricola solo dal 1 luglio 2020 fino all’esaurimento delle risorse attualmente disponibili nelle dighe di Capitanata. Il Consorzio, come si legge in una comunicazione odierna, si riserva di istituire turni e orari di distribuzione giornaliera se si dovesse presentare la necessità. La dotazione, con l’attuale presenza di acqua nelle dighe è di 700 metri cubi per ettaro invece dei normali 2050 e non sono ammessi consumi idrici superiori alla dotazione. Il costo è di 0,12 centesimi a metro cubo dentro la dotazione, 1 euro per la quantità di acqua prelevata oltre la dotazione e 0,50 centesimi per i consumi eccedenti derivanti da anomalie degli impianti.

Ebbene questa decisione in alcuni territori e in particolare nel comprensorio del Fortore, in tutta la parte del Nord del Tavoliere e delle campagne della provincia di Foggia, privi sia di pozzi artesiani sia di vasconi, perché del tutto asciutti e con falde troppo profonde, rappresenta una condanna a cielo aperto per tutti coloro che si apprestano a piantare pomodoro e peperone. Entrambe le colture, ormai maggioritarie e identitarie della Capitanata, necessitano di acqua sin dai primi mesi di coltivazione, identificati in maggio e giugno. Per terreni che sono serviti solo dalle bocchette del Consorzio e non hanno altri strumenti per irrigare significherà che non si potranno proprio piantare né pomodori né peperoni e altri ortaggi estivi.

Circa 50 associati, tutti grossi imprenditori agricoli, con imprese importanti del pomodoro, si sono rivolti al presidente del Consorzio Giuseppe De Filippo per avere spiegazioni su una tale scelta, che condanna le loro imprese alla inattività.

In una risposta ufficiale il presidente è stato netto. “Il volume disponibile ai fini irrigui è di poco superiore al 40% di quello mediamente erogato durante la stagione irrigua e conseguentemente si è reso necessario sia ridurre la dotazione per ettaro da (da 2050 a 700) e sia operare delle scelte circa gli investimenti colturali da salvaguardare con una irrigazione, che sulla base della risorsa disponibile, assume le caratteristiche di irrigazione di soccorso. In quest’ottica si è pertanto deciso di dare sostegno agli investimenti colturali pluriennali in modo da evitare danni agli impianti che avrebbero ripercussioni anche per i prossimi anni, garantendo un apporto idrico di soccorso nel periodo di maggiore necessità in relazione alle temperature esterne e quindi nel bimestre luglio-agosto. È altrettanto evidente che per conseguire tale obiettivo l’inizio della stagione irrigua non può essere anticipato rispetto alla data fissata in quanto l’utilizzo della risorsa per colture annuali idroesigenti potrebbe determinare l’esaurimento anticipato del volume disponibile e l’impossibilità di garantire l’irrigazione di soccorso”. La lettera si conclude con un barlume di speranza. “Qualora gli apporti meteorici previsti per l’ultima decade del corrente mese (aprile) e successivo dovessero determinare un incremento significativo dei volumi invasati si procederà tempestivamente ad una rivisitazione della programmazione irrigua adottata”.

 

 

 

 

 

fonte Immediato

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