Estate 2020 col Covid, tutti i dubbi tra gli ombrelloni negli stabilimenti

G. L. titolare di un Lido a Siponto ha molti dubbi sulla ripresa e sull’estate 2020, in cui si dovrà convivere col Covid-19. “Non abbiamo avuto anc

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G. L. titolare di un Lido a Siponto ha molti dubbi sulla ripresa e sull’estate 2020, in cui si dovrà convivere col Covid-19.

“Non abbiamo avuto ancora istruzioni, stiamo aspettando le disposizioni, non sappiamo ancora se varrà la pena aprire, non sappiamo se economicamente riusciremo a reggere. Aprire col 20% di ombrelloni potrebbe non essere conveniente”,

Il lido bianco sipontino alla fine della lunga spiaggia e distante dal villaggio turistico è rinomato per la sua tranquillità, per la sua diversità. Sono 110 gli ombrelloni, aprirne solo il 20% sarebbe una riduzione molto importante.

“È tutto da valutare- aggiunge- proprio noi siamo quelli che siamo costretti a smontare tutto la stabilimento, è per noi un grosso handicap. Dobbiamo rimontare i manufatti, la cucina, il bar, gli spogliatoi, l’ufficio, l’infermeria. “Se ci fanno iniziare a luglio forse non vale pena. Quanto dovremo far pagare un ombrellone? Già ci accusano di essere alti come prezzi, ma come dobbiamo fare? Il personale va pagato. Abbiamo un guardiano notturno, 2 bagnini, il barista, il cuoco, un cameriere. Ci sono delle spese, dei conti da fare”.

Come osserva G., la tassa annuale di concessione per l’estate 2020 è stata già pagata. L. s. rispetto a molti altri stabilimenti balneari, affogati da spiagge con concessioni, potrebbe gestire le due immense spiagge libere ai suoi lati.

“Potremmo occuparcene, ma deve essere il Comune a pulirle, altrimenti sono soldi che vanno via, economicamente stiamo ancora valutando il da farsi. Se non si può fare ristorazione, non si possono fare eventi, cosa resta? Non sappiamo ancora a chi rivolgerci, se al Demanio, al Comune, alla Marineria di Porto, c’è troppo burocrazia, è uno schifo, per noi il grosso handicap è il montaggio, se ci facessero montare a fine maggio avremmo risolto. Ma non sappiamo come sarà la situazione da qui a maggio, non riesco a prevedere nulla adesso, so solo che aprendo dovremo stare in prima linea. Io sarei per l’apertura totale, o si apre o non si apre, sta poi al cliente mantenere le distanze, ma come si fa con i bambini? In maniera diversa il nostro diventa un lavoro assimilabile ad un servizio pubblico. Se lo Stato ci paga il personale possiamo aprire, ma io dubito che le spiagge libere apriranno, saranno interdette: oggi sentiamo solo chiacchiere. Stiamo valutando, ripeto, è tutto in stand by, abbiamo un po’ di giorni davanti a noi per riflettere”.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

fonte Immediato

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