Boom della spesa a domicilio, ma sul prezzo del latte è guerra: allevatori beffati da caseifici pugliesi

Raddoppia la spesa a domicilio (con un aumento record del 90% delle consegne nelle case) a causa delle misure restrittive. È quanto emerge da una anal

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Raddoppia la spesa a domicilio (con un aumento record del 90% delle consegne nelle case) a causa delle misure restrittive. È quanto emerge da una analisi della Coldiretti relativa alle ultime cinque settimane di emergenza sulla base dei dati Iri. In poco più di un mese sono state 45.000 le consegne a domicilio effettuate direttamente dalla rete delle aziende agricole di «Campagna Amica» in tutta la Puglia che hanno garantito alle famiglie prodotti locali, a chilometri zero. E proprio per aiutare a combattere la nuova crisi alimentare con oltre 176mila poveri che hanno bisogno di cibo, a Pasqua gli agricoltori di «Campagna Amica» lanciano l’iniziativa «Spesa sospesa del contadino a domicilio» che mutua l’usanza campana del «caffè sospeso», quando al bar si lascia pagato un caffè per il cliente che verrà dopo e che non ha i mezzi per saldare il conto. In questo caso i cittadini che ricevono la spesa a casa possono decidere di donare un pacco alimentare alle famiglie più bisognose che gli agricoltori di Campagna Amica, in accordo con i Comuni, consegneranno gratuitamente entro Pasqua.

Resta, però, alto l’allarme per la «guerra» sul latte scatenata dalla concorrenza straniera. In queste ore – comunicano Confagricoltura e Copagri Puglia– arrivano agli allevatori comunicazioni da parte di caseifici della provincia di Bari in cui si esprime la volontà di erogare per il mese di marzo un prezzo in acconto di 0,36 euro/litro, salvo possibilità di successivi saldi. «La posizione delle industrie di trasformazione è gravissima – denunciano le due organizzazioni agricole – sono stati modificati unilateralmente e addirittura con efficacia retroattiva i contratti a suo tempo stipulati tra gli allevatori e le aziende. La Regione, peraltro, aveva avviato una collaborazione tra tutte le componenti della filiera annunciando azioni di ristoro sia in favore degli allevatori e sia in favore delle industrie di trasformazione. E’ necessario – dichiarano i presidenti Luca Lazzàro e Tommaso Battista – che su questa vicenda intervengano il presidente Emiliano e il Ministro Bellanova, garantendo agli allevatori il ritiro del prodotto mantenendo invariati i prezzi».

«C’è chi sta approfittando della situazione di difficoltà, arrivando a speculare sul latte – conferma Coldiretti – con insostenibili riduzioni unilaterali del prezzo pagato agli allevatori o comunicando la riduzione del prezzo, assoggettando il pagamento del saldo ad eventuali contributi pubblici che potranno arrivare. La condotta sleale è “giustificata” dal mondo della trasformazione con la ridotta vendita di prodotti lattiero-caseari nei canali HoReCa, sottacendo di contro che sono aumentate nella GDO – insiste Coldirettiù – le vendite di latte Uht del 33,4% e di mozzarelle del 47,8% e del 20% di latte e derivati. A dir poco singolare che, a fonte dell’atteggiamento dei trasformatori pugliesi, grandi industriali e multinazionali stiano continuando a fare accordi per il ritiro del latte senza alcuna riduzione del prezzo».

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