Campo: Covid 19 richieste alla ASL .

Obbligati a restare a casa e costretti in spazi anche angusti o condivisi con molte persone. Stressati dalla necessità di andare al lavoro o dall'impo

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Obbligati a restare a casa e costretti in spazi anche angusti o condivisi con molte persone. Stressati dalla necessità di andare al lavoro o dall’impossibilità di svolgere il proprio. Impauriti dalla condivisione con estranei di ambienti comunitari e da un flusso d’informazioni sempre più gonfio di inesattezze e sempre più ansiogeno.
Il nostro equilibrio psicologico ed emotivo è gravemente minato dalla quarantena ed è per questa ragione che alle ASL pugliesi chiedo di compiere ogni sforzo per attrezzarsi adeguatamente a rispondere al più che prevedibile bisogno di assistenza specialistica.
In diversi ospedali è già stato opportunamente fatto per chi è in prima linea a fonteggiare gli effetti della pandemia, a partire dal personale sanitario. Ora bisogna estendere la previsione di questo servizio ai cittadini, interpretando nel modo più corretto ed esteso possibile il concetto dell’assistenza di base e territoriale.
Abbiamo la necessità che altri psicologi siano reclutati per mettere a nostra disposizione il loro sapere scientifico e le loro competenze operative. Abbiamo la necessità che sia rafforzata l’assistenza psichiatrica territoriale a supporto della comunità. Abbiamo la necessità di operare perché siano superati i pregiudizi culturali e sociali che limitano il ricorso a questo tipo di assistenza.
La sanità d’emergenza si occupa tanto della salute fisica che di quella mentale, perché la prima può essere influenzata, nel bene e nel male, dalla seconda. Ed è bene affrontare questa sfida, per alcuni versi inedita, fin da ora e non quando i traumi avranno provocato abusi, dipendenze, depressioni, violenze.
La mia è una sollecitazione positiva e propositiva al sistema sanitario regionale, affinché tutti gli attori in campo, compresi i rappresentanti degli operatori di questo settore, programmino e organizzino per tempo la risposta più efficace ed efficiente ad un bisogno che saremo costretti ad affrontare e che, anche in questo caso, farà la differenza, in positivo o in negativo, tra il cittadino e il sistema che si occupa della sua salute.

#Insiemecelafaremo

Obbligati a restare a casa e costretti in spazi anche angusti o condivisi con molte persone. Stressati dalla necessità di andare al lavoro o dall’impossibilità di svolgere il proprio. Impauriti dalla condivisione con estranei di ambienti comunitari e da un flusso d’informazioni sempre più gonfio di inesattezze e sempre più ansiogeno.
Il nostro equilibrio psicologico ed emotivo è gravemente minato dalla quarantena ed è per questa ragione che alle ASL pugliesi chiedo di compiere ogni sforzo per attrezzarsi adeguatamente a rispondere al più che prevedibile bisogno di assistenza specialistica.
In diversi ospedali è già stato opportunamente fatto per chi è in prima linea a fonteggiare gli effetti della pandemia, a partire dal personale sanitario. Ora bisogna estendere la previsione di questo servizio ai cittadini, interpretando nel modo più corretto ed esteso possibile il concetto dell’assistenza di base e territoriale.
Abbiamo la necessità che altri psicologi siano reclutati per mettere a nostra disposizione il loro sapere scientifico e le loro competenze operative. Abbiamo la necessità che sia rafforzata l’assistenza psichiatrica territoriale a supporto della comunità. Abbiamo la necessità di operare perché siano superati i pregiudizi culturali e sociali che limitano il ricorso a questo tipo di assistenza.
La sanità d’emergenza si occupa tanto della salute fisica che di quella mentale, perché la prima può essere influenzata, nel bene e nel male, dalla seconda. Ed è bene affrontare questa sfida, per alcuni versi inedita, fin da ora e non quando i traumi avranno provocato abusi, dipendenze, depressioni, violenze.
La mia è una sollecitazione positiva e propositiva al sistema sanitario regionale, affinché tutti gli attori in campo, compresi i rappresentanti degli operatori di questo settore, programmino e organizzino per tempo la risposta più efficace ed efficiente ad un bisogno che saremo costretti ad affrontare e che, anche in questo caso, farà la differenza, in positivo o in negativo, tra il cittadino e il sistema che si occupa della sua salute.

#Insiemecelafaremo

Obbligati a restare a casa e costretti in spazi anche angusti o condivisi con molte persone. Stressati dalla necessità di andare al lavoro o dall’impossibilità di svolgere il proprio. Impauriti dalla condivisione con estranei di ambienti comunitari e da un flusso d’informazioni sempre più gonfio di inesattezze e sempre più ansiogeno.
Il nostro equilibrio psicologico ed emotivo è gravemente minato dalla quarantena ed è per questa ragione che alle ASL pugliesi chiedo di compiere ogni sforzo per attrezzarsi adeguatamente a rispondere al più che prevedibile bisogno di assistenza specialistica.
In diversi ospedali è già stato opportunamente fatto per chi è in prima linea a fonteggiare gli effetti della pandemia, a partire dal personale sanitario. Ora bisogna estendere la previsione di questo servizio ai cittadini, interpretando nel modo più corretto ed esteso possibile il concetto dell’assistenza di base e territoriale.
Abbiamo la necessità che altri psicologi siano reclutati per mettere a nostra disposizione il loro sapere scientifico e le loro competenze operative. Abbiamo la necessità che sia rafforzata l’assistenza psichiatrica territoriale a supporto della comunità. Abbiamo la necessità di operare perché siano superati i pregiudizi culturali e sociali che limitano il ricorso a questo tipo di assistenza.
La sanità d’emergenza si occupa tanto della salute fisica che di quella mentale, perché la prima può essere influenzata, nel bene e nel male, dalla seconda. Ed è bene affrontare questa sfida, per alcuni versi inedita, fin da ora e non quando i traumi avranno provocato abusi, dipendenze, depressioni, violenze.
La mia è una sollecitazione positiva e propositiva al sistema sanitario regionale, affinché tutti gli attori in campo, compresi i rappresentanti degli operatori di questo settore, programmino e organizzino per tempo la risposta più efficace ed efficiente ad un bisogno che saremo costretti ad affrontare e che, anche in questo caso, farà la differenza, in positivo o in negativo, tra il cittadino e il sistema che si occupa della sua salute.

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