Coronavirus, Papa Francesco prega in una San Pietro deserta e invoca la fine della pandemia

La preghiera solitaria di Papa Francesco affinché finisca presto la pandemia del coronarivirus. In una piazza San Pietro deserta, come mai si era vist

“la memoria collettiva del 4 novembre”
Infermieri idonei ‘scavalcati’ dai precari del Covid-19: “Ignobile, ci avete dimenticato”
Puglia, cominciata la vaccinazione dei soggetti fragili

La preghiera solitaria di Papa Francesco affinché finisca presto la pandemia del coronarivirus. In una piazza San Pietro deserta, come mai si era vista finora soprattutto durante una celebrazione papale, in piena sintonia con le norme emanate dal governo italiano, Bergoglio ha invocato la fine del contagio. “Da settimane – ha affermato il Pontefice nella sua omelia – sembra che sia scesa la sera. Fitte tenebre si sono addensate sulle nostre piazze, strade e città. Si sono impadronite delle nostre vite riempiendo tutto di un silenzio assordante e di un vuoto desolante, che paralizza ogni cosa al suo passaggio. Si sente nell’aria, si avverte nei gesti, lo dicono gli sguardi. Ci siamo ritrovati impauriti e smarriti. Come i discepoli del Vangelo siamo stati presi alla sprovvista da una tempesta inaspettata e furiosa. Ci siamo resi conto di trovarci sulla stessa barca, tutti fragili e disorientati, ma nello stesso tempo importanti e necessari, tutti chiamati a remare insieme, tutti bisognosi di confortarci a vicenda. Su questa barca ci siamo tutti. Come quei discepoli, che parlano a una sola voce e nell’angoscia dicono ‘Siamo perduti’, così anche noi ci siamo accorti che non possiamo andare avanti ciascuno per conto suo, ma solo insieme”.

Bergoglio ha sottolineato, inoltre, che “le nostre vite sono tessute e sostenute da persone comuni, solitamente dimenticate, che non compaiono nei titoli dei giornali e delle riviste né nelle grandi passerelle dell’ultimo show ma, senza dubbio, stanno scrivendo oggi gli avvenimenti decisivi della nostra storia. Mediciinfermieri e infermiere, addetti dei supermercati, addetti alle pulizie, badanti, trasportatori, forze dell’ordine, volontari, sacerdoti, religiose e tanti ma tanti altri che hanno compreso che nessuno si salva da solo”.

Parole accompagnate da alcuni gesti altamente significativi e storici. Francesco ha voluto, infatti, che sul sagrato della Basilica Vaticana fossero presenti l’immagine della Salus populi romani e il Crocifisso che nel 1522 salvò Roma dalla peste. Bergoglio si era recato, il 15 marzo 2020, attraversando anche a piedi una Capitale deserta, prima nella Basilica di Santa Maria Maggiore, dove è custodita l’icona mariana a cui è molto devoto, e poi nella Chiesa di San Marcello al Corso, dove è esposto il Crocifisso miracoloso. Quest’ultimo è tornato a San Pietro venti anni dopo il Grande Giubileo del 2000. San Giovanni Paolo II, infatti, lo aveva voluto sull’altare della Basilica Vaticana nella messa per la giornata del perdono nella quale fece uno storico mea culpa per i mali commessi dalla Chiesa cattolica nel corso dei secoli.

COMMENTI

WORDPRESS: 0