Coronavirus, l’ex Sofim ferma la produzione: blocco agli impianti e dipendenti in cassintegrazione „ Blocco del

la produzione, aziende che chiudono per settimane e lavoratori in cassintegrazione. Tra queste c'è la ex Sofim, che da domani fermerà la produzione fi

Vaccini, partono le multe per i no vax over 50. La Lega vuole sospenderle
Ippocampo allagato
L’urna di Raffaella Carrà sarà portata a San Giovanni Rotondo: “Per sua espressa volontà”

la produzione, aziende che chiudono per settimane e lavoratori in cassintegrazione. Tra queste c’è la ex Sofim, che da domani fermerà la produzione fino a metà maggio.

Gli effetti del Coronavirus non hanno risparmiato neppure la Fpt Industrial di Foggia, fabbrica di motori per veicoli commerciali. Come riporta la Gazzetta del Mezzogiorno, l’azienda aveva provato a proseguire l’attività anche nel pieno della bufera sulle misure di protezione dei lavoratori. Ma dopo l’intesa raggiunta con i sindacati, si è giunti alla decisione di fermare la produzione per un periodo di circa due mesi: i cancelli riapriranno il 17 maggio.

L’ex Sofim ha continuato la produzione per completare gli ordini del Fuso, il motore venduto ai giapponesi, e con il primo decreto, si era proceduto per un primo stop tra il 13 e il 16 marzo scorsi. Martedì, la ripresa dei lavori, con il rispetto delle nuove prescrizioni in materia di sicurezza, scaturite da un accordo tra azienda e sindacati, che prevedevano spazi più ampi negli spogliatoi (per garantire la distanza di oltre un metro tra i lavoratori), pulizia dei servizi igienici ogni quattro ore, sanificazione dello stabilimento, e obbligo di permanenza all’interno dei tir per gli autotrasportatori durante le operazioni di carico e scarico. L’azienda si era anche fornita di termoscanner agli ingressi per tenere costantemente sotto controllo la salute dei dipendenti.

Ma a partire da domani ci sarà lo stop prolungato, dovuto a un considerevole calo delle richieste, conseguenza diretta dell’emergenza Coronavirus. Resteranno a casa, dunque, circa 1800 dipendenti, che andranno in cassintegrazione fino al 17 maggio. Eppure, si legge nell’articolo, gli impianti non resteranno completamente fermi: la direzione si riserva la possibilità di richiamare il personale necessario “in relazione alle esigenze tecniche, organizzative e di sicurezza degli impianti, nonché alle necessità produttive”.

COMMENTI

WORDPRESS: 0