Non solo discarica abusiva nel Parco del Gargano

Non solo il Gargano, ma tutto il territorio di Capitanata è sotto l’attacco delle ecomafie e dell’abusivismo più sfrontato. A sostenerlo le 4 sezioni

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Non solo il Gargano, ma tutto il territorio di Capitanata è sotto l’attacco delle ecomafie e dell’abusivismo più sfrontato. A sostenerlo le 4 sezioni di Foggia, Troia, Vieste e Gargano – Terre dell’Angelo, e Consiglio Regionale dell’Associazione. Non si tratta più di casi isolati e circoscritti, ormai da tempo, dai Monti Dauni al Gargano, passando per il Tavoliere, è tutto un susseguirsi di terribili abusi individuati dagli organi di controllo territoriali e dai magistrati, spesso su denuncia delle associazioni di tutela dell’ambiente e del paesaggio, oltre che di semplici cittadini sensibili a questi temi. Nei quasi 50 anni di attività di Italia Nostra nella provincia di Foggia, mai si era registrato un assalto più cinico e devastante del territorio di quello che si sta verificando negli ultimi anni, nonostante la creazione di una vasta area protetta come quella del Parco del Gargano e del Parco Regionale  dell’Incoronata. L’ultima, ennesima, bomba ecologica, come l’ha giustamente definita l’Assessore Regionale all’Ambiente, Stea, è scoppiata sul Gargano dove i Carabinieri del NOE di Bari e del Comando Provinciale di Foggia che hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico di sei persone accusate di aver illecitamente smaltito in cavità naturali del terreno all’interno dell’area protetta, rifiuti speciali (compreso amianto) per circa 70 tonnellate su un’area di ca. 11mila mq su cui, addirittura, si pensava di realizzare una struttura ricettiva per turisti. Nei giorni scorsi la sezione di Troia di Italia Nostra, unitamente a un eroico Comitato civico, ha portato ancora una volta all’attenzione dei media, con un servizio trasmesso su Rai 1, l’esplosiva situazione di Giardinetto dove da 20 anni giacciono stoccate in capannoni fatiscenti tonnellate di rifiuti speciali, per la cui bonifica l’Europa, per il tramite della Regione Puglia, ha da tempo stanziato 29 milioni di euro, ma l’intervento tarda ad essere attuato. Denaro che si sarebbe potuto spendere per valorizzare il nostro territorio, quello straordinario paesaggio di Puglia celebrato per il secondo anno da una rivista internazionale come National Geographic come il più bello al mondo, che, invece, deve essere destinato al risanamento dei danni causati da imprese spregiudicate e da delinquenti senza scrupoli.

Alcuni mesi fa, veniva alla luce un’altra dolorosa ferita al territorio dei Monti Dauni. Un noto format televisivo denunciò sversamenti di liquami in un canale che si getta nel fiume Candelaro e infine nel Golfo di Manfredonia, materiale proveniente, a dire del giornalista, dalla discarica ex Agecos, oggi Biwind di Deliceto. Immediata la reazione della sezione di Foggia di Italia Nostra che, unitamente alla L.I.P.U., a luglio 2019, depositò una  documentata denuncia alla Procura della Repubblica, riservandosi di costituirsi parte civile nel caso si instaurasse un procedimento penale. Nel contempo, un cartello di associazioni ambientaliste chiedeva al Presidente della Regione Puglia, di interrompere il procedimento in corso presso la Sezione Autorizzazioni Ambientali per il rilascio dei titoli autorizzativi per l’ampliamento/risagomatura della discarica per circa 500.000 metri cubi. Di questa istanza non si è tenuto alcun conto, tanto che a fine luglio la discarica, dopo essere stata sospesa per tre mesi, è stata riattivata e a settembre è stato concesso l’ampliamento. Per non parlare dei vasti incendi di materiale sversato nelle campagne intorno a Foggia e San Severo che in maniera ricorrente ammorbano l’aria con l’emissione di gas nocivi da combustione, i cui autori è difficile identificare per incriminarli.

Se poi volessimo entrare nel campo degli innumerevoli episodi di abusi edilizi nel Gargano, emblematico potrebbe essere il più recente episodio che vede indagati 8 soggetti, tra funzionari comunali e committenti delle due strutture realizzate sulla spiaggia (proprio sull’arenile!) di Peschici. Una complicata e nebulosa storia di realizzazioni in anni lontani di edifici non autorizzati, poi sequestrati e abbattuti, forse condonati, quindi ricostruiti, conclusasi con gli avvisi di garanzia. E poi ci sono gli ordini di abbattimento del giugno scorso di opere abusive a Baia Zaiana e successivamente di altrettanti interventi non autorizzati e ordini di ripristino dei luoghi sulla costa di Mattinata, in località Villa Scapone. Ma l’elenco sarebbe troppo lungo. Ma a fronte di questo ultimo grave episodio verificatosi nell’area protetta del Parco del Gargano, l’allerta si alza ulteriormente e, inevitabilmente, ci corre l’obbligo di chiamare in causa il neo presidente del Parco del Gargano, Pasquale Pazienza, perché, attesa la situazione di illegalità diffusa che impatta fortemente sull’area protetta, naturalmente riveniente dal passato, disponga l’intensificazione dell’azione di controllo e di contrasto di questi fenomeni delinquenziali così pregiudizievoli per il territorio garganico. Italia Nostra si appella alla cittadinanza, quella sensibile e attenta, affinché sia presidio diffuso di legalità e di tutela del bene comune denunciando senza esitazione i comportamenti illeciti.

Ebe Giacometti Presidente Italia Nostra – Cosimo Manca Presidente Italia Nostra Puglia

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