“Nettuno” sconvolge il Gargano, ecco i militari arrestati.

Un anno iniziato male e finito peggio a Manfredonia. Dopo lo scioglimento del Comune per infiltrazioni mafiose, un nuovo terremoto ha sconvolto la cit

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Un anno iniziato male e finito peggio a Manfredonia. Dopo lo scioglimento del Comune per infiltrazioni mafiose, un nuovo terremoto ha sconvolto la città. L’operazione “Nettuno” condotta dalla procura di Foggia ha portato ad un provvedimento cautelare a carico di quattro militari della Capitaneria di Porto: due finiti agli arresti domiciliari, due interdetti dal servizio. La procura aveva chiesto pene più severe: carcere per i primi due, domiciliari ai restanti. Sono 23, invece, gli indagati. Il blitz è stato messo a segno dal Nucleo Speciale di Intervento del Corpo delle Capitanerie di Porto.

Ai domiciliari i marescialli Michele Sassanelli 45 anni e Luigi Maiolo, 41 anni entrambi di Manfredonia. Mentre Antonio D’Errico, maresciallo 49enne di Monte Sant’Angelo e Cosimo Napolitanosottocapo di prima classe, 35enne di Manfredonia sono stati sospesi dai pubblici uffici per un anno. Avviso di conclusione delle indagini preliminari notificato ad altre 23 persone. Il reato contestato dalla Procura di Foggia è di falso ideologico.

“Tredici gli episodi scoperti in cui i militari, senza aver mai effettuato controlli sulle imbarcazioni, rilasciavano il bollino blu”, adesivo che accerta il possesso e la regolarità della documentazione di bordo e la presenza dei mezzi di salvataggio e delle dotazioni di sicurezza prescritte dal Regolamento sulla nautica da diporto.

“Accertata anche un’ipotesi di abuso di ufficio – ha evidenziato il pm Marco Gambardella -. Un militare ha fatto spostare una imbarcazione istituzionale da una banchina del porto di Vieste interdetta ai natanti privati per consentire ad un suo amico di poter ormeggiare la sua barca”. Tra gli indagati anche un medico “che ha rilasciato un falso certificato sanitario per consentire la partecipazione al concorso nella Marina”.

Fondamentali le intercettazioni che nel corso delle indagini hanno scoperchiato il sistema illecito dei militari, “totalmente infedeli ai propri doveri di ufficio” stando alle parole del procuratore Ludovico Vaccaro intervenuto oggi in conferenza stampa.

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