Come valorizzare il pesce di basso valore commerciale”

PESCA e ricerca scientifica insieme per dare certezza al reddito dei pescatori e garantire il prodotto ai consumatori. E’ il leit motive che ha caratt

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PESCA e ricerca scientifica insieme per dare certezza al reddito dei pescatori e garantire il prodotto ai consumatori. E’ il leit motive che ha caratterizzato il convegno incentrato su “Sviluppo di prodotti ittici salutistici a marinatura innovativa per la valorizzazione di pescato di basso valore commerciale” indetto dall’Unione nazionale cooperative italiane (UNCI) in collaborazione con il Dipartimento di scienze agrarie, degli alimenti e dell’ambiente dell’Università di Foggia e il patrocinio del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, svoltosi a Siponto presenti un nutrito pubblico di addetti ai lavori, in particolari pescatori con il presidente UNCI di Manfredonia, Donato Fanizza e il vice Lelio De Laurentiis.

IL MESSAGGIO che viene da questo convegno – ha spiegato in apertura dei lavori il presidente di ANCI Agroalimentare, Gennaro Scognamiglio – è quello di una stretta collaborazione tra mondo della pesca e ricerca scientifica. E’ attraverso l’innovazione che si può assicurare maggiore reddito ai pescatori e prodotto di qualità della nostra territorialità ai consumatori”.

Un concetto ribadito dal presidente della federazione regionale UNCI della Puglia, Domenico Annese che ha evidenziato “il particolare momento critico che attraversa la marineria pugliese”.

SCOPO della ricerca sviluppata dall’equipe di ricercatrici dell’Università di Foggia, <è stato quello – ha spiegato Maria Rosaria Corbo, responsabile scientifica del Dipartimento scienze alimentari dell’Università di Foggia – di individuare l’antimicrobico naturale più efficace nei confronti della microflora specifica di alterazione del pesce e dunque studiare la tutela e la valorizzazione delle tradizioni alimentari locali, dei prodotti tipici, biologici e di qualità. L’obiettivo è stato pertanto quello di sviluppare uno schema di flusso per la produzione di un prodotto ittico marinato a partire dal pescato di basso valore commerciale, utilizzando salamoie di marinatura innovative a ridotto contenuto di sale e aceto combinati con estratti naturali o oli essenziali ad attività antimicrobica”.

LE ATTIVITA’ di ricerca condotte hanno individuato le molecole di origine naturale, tra cui l’estratto di pompelmo e di limone, ottenute da fonti rinnovabili ed estratte biologicamente “in grado – ha evidenziato la ricercatrice Anna Pia Fiore – di inibire, singolarmente o in combinazione, i microrganismi specifici responsabili dell’alterazione del pesce”.

LA CONSERVAZIONE dei prodotti alimentari, di quelli mittici in particolare, è tra i problemi affrontati con maggiore impegno dai tecnici del settore. L’obiettivo è quello di accorciare quanto più possibile la shelf-life, ovvero il periodo che va dalla produzione del pesce alla vendita. “Si tratta di sostituire – ha rilevato la ricercatrice Barbara Speranza – gradualmente gli additivi sintetici con composti di origine vegetale caratterizzati da una pronunciata attività antimicrobica, principalmente dovuta alla presenza di componenti fenolici nelle loro strutture”.

LE RICERCHE condotte dall’Università di Foggia si pongono all’avanguardia dell’utilizzo in prodotti ittici, di estratti naturali quali origano, timo, agrumi, come antimicrobici in prodotti marinati tipici a base di pesce azzurro.

Michele Apollonio

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