Landini nel ghetto di Borgo Mezzanone: «Non si può vivere così»

La situazione qui è inaccettabile, credo che non si possa vivere in quelle condizioni». Lo ha detto il segretario generale della Cgil, Maurizio Landin

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La situazione qui è inaccettabile, credo che non si possa vivere in quelle condizioni». Lo ha detto il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini riferendosi alle condizioni nella baraccopoli abusiva che sorge accanto al Cara (Centro Richiedenti Asilo), di Borgo Mezzanone vicino Foggia. Landini oggi ha visitato prima la struttura di accoglienza e poi quella abusiva che ospita in condizioni precarie circa 1500 migranti impegnati stagionalmente nelle campagne. A Borgo Mezzanone Landini ha anche inaugurato la sede della Camera del Lavoro.

«Questa è gente che lavora – ha detto – che ha diritto di vivere dignitosamente come chiunque altro. Coloro che li usano per raccogliere i pomodori dovrebbero anche offrire loro una casa e il vitto come accade in un paese civile». «Non si possono solo sfruttare o pagarli in nero – aggiunge – Sarebbe necessario che tutto il territorio si assumesse la responsabilità e che ci fosse anche un lavoro di qualità. La Cgil è qui per battersi con loro e garantire i diritti di tutti».

E sul caporalato aggiunge: «Ci sono leggi che andrebbero cancellate come la Bossi Fini, sono leggi balorde fatte in questi anni. Quando una persona essendo clandestina non può denunciare la situazione proprio per la sua condizione di clandestinità, capisci che c’è qualcosa che non funziona».«Se il permesso di soggiorno è legato al lavoro e c’è qualcuno che ti ricatta – ha detto ancora – è evidente che sono leggi sbagliate che non servono a superare questo problema. Penso anche ai decreti chiamati sicurezza, ma la sicurezza per chi? Da questo punto di vista credo sia fondamentale denunciare questa situazione e farlo con forza. Bisogna anche far riflettete tutti che continuando a sfruttare le persone in questo modo non si fa decollare le potenzialità che dell’economia». «Ci sono pezzi del nostro paese – ha concluso – che andrebbero valorizzati per la qualità dei prodotti che fanno, per la qualità della vita, per il turismo. Occorre un cambio di cultura che parti, dal lavoro, dai diritti dei lavoratori».

«Non bisogna combattere i neri, bisogna combattere il lavoro nero. Il caporalato si sta estendendo. Bisogna combatterlo». Così il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini ha risposto alla domanda di un cronista in merito alla nuove forme di caporalato che stanno interessando altri settori economici oltre all’agricoltura come la ristorazione e l’edilizia.
«Lo Stato dovrebbe battersi maggiormente in questa direzione – precisa Landini – In particolare penso al Governo, perché le forze dell’ordine stanno facendo arresti, andrebbero potenziati sia gli ispettorati del lavoro sia tutti i servizi che dovrebbero operare in questo senso». «Ci sarebbero da fare molte assunzioni per combattere il caporalato – aggiunge – Anche perché chi lo sfrutta non è gente di colore ma è bianca. Questo è il punto che va combattuto, siamo qui per denunciare questa situazione». «Le istituzioni – ha concluso – devono smetterla di far finta che non vi sia questo problema».

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