MORIVA 38 ANNI FA IL GENIALE RINO GAETANO. IN UN SUO BRANO CANTÒ MANFREDONIA

Chi è stato multato, chi odia i terroni Chi canta Prévert, chi copia Baglioni Chi fa il contadino, chi ha fatto la spia Chi è morto d’invidia o di

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Chi è stato multato, chi odia i terroni
Chi canta Prévert, chi copia Baglioni
Chi fa il contadino, chi ha fatto la spia
Chi è morto d’invidia o di gelosia
Chi legge la mano, chi vende amuleti
Chi scrive poesie, chi tira le reti
Chi mangia patate, chi beve un bicchiere
Chi solo ogni tanto, chi tutte le sere
(Ma il cielo è sempre più blu – Rino Gaetano)

Il 2 giugno 1981, mentre l’Italia festeggiava i 35 anni della nascita della Repubblica, a Roma si spegneva a soli 30 anni a seguito di un tragico incidente stradale, Rino Gaetano, uno dei cantautori più geniali ed anticonformisti della musica italiana.

Capace di smuovere le coscienze e gli animi con le sue canzoni, Gaetano è uno di quegli artisti difficili da dimenticare perché non solo ha scritto brani eccezionali come
Ma il cielo è sempre più blu, Gianna, Mio fratello è figlio unico, Nuntereggae più, A mano a mano, ma è parte integrante della storia della musica italiana.

Nel suo album d’esordio, Ingresso Libero, Rino Gaetano dedicò una canzone malinconica, ma bellissima, a Manfredonia. Il brano era Agapito Malteni il ferroviere, dove affrontava già nel 1974 un tema delicato e sempre d’attualità quale è quello dell’emigrazione.

Il poeta e cantautore sipontino Claudio Castriotta svela che sulla copertina dell’album Ingresso Libero vi è raffigurata la stazione campagna di Manfredonia, dove pare che il calabrese Rino Gaetano andasse di tanto in tanto a far visita ad un suo compaesano che lavorava qui come ferroviere.

A 38 anni dalla sua scomparsa, non poteva mancare un ricordo ad un autore di canzoni graffianti e appassionate. Un grande cantautore i cui brani di denuncia sociale sono ancora attualissimi, come quello dedicato proprio a Manfredonia.

Maria Teresa Valente

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