Manfredonia. “Record negativo movimento portuale”

IL SIA pur piccolo incremento dei traffici registrato nel 2017 rispetto all’anno precedente nel porto di Manfredonia, aveva fatto ben sperare per

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IL SIA pur piccolo incremento dei traffici registrato nel 2017 rispetto all’anno precedente nel porto di Manfredonia, aveva fatto ben sperare per il prosieguo del trend positivo nel 2018. Una speranza e un auspicio andati delusi. L’anno appena concluso ha fatto registrare si un record, ma negativo nel movimento navi e merci toccando il minimo storico di una struttura portuale che ha conosciuto ben diverse stagioni di attivismo allorquando si rivelò fondamentale volano economico e non solo, con i traffici conteggiati in milioni di tonnellate annue.

LE STATISTICHE registrate delle autorità marittime per il 2018 espongono un totale di 337.159 tonnellate di merci per la gran parte in arrivo (277.779), andando sotto al minimo del 2016 di 368.154, anche qui con prevalenza delle merci in arrivo 334.214. Di conseguenza minimo anche il movimento navi: 64 in arrivo tante quante ovviamente in partenza. Lo stesso numero del 2016. Nel 2017 sono state 67.

LE 453.035 tonnellate del 2017 sono state pertanto una illusoria speranza. Un movimento ben lontano da quello registrato nel 2006 quando le tonnellate movimentate sono state a sette cifre:1.138.113,04, valore aumentato nell’anno seguente a 1.257.513,53 tonnellate. Poi è iniziata la discesa sempre più vorticosa quando ci si aspettava una decisa valorizzazione del sistema portuale di Manfredonia con la istituzione, sia pure avventurosa, della Autorità portuale autonoma rivelatasi una iattura.

NATURALMENTE alla contrazione dei traffici corrisponde una diminuzione della tipologia di merci. Anche qui i numeri sono andati sempre più riducendosi. Emblematico è il dato del grano, una presenza storica nello scalo di Manfredonia, ridotto nello scorso anno a 159.835 tonnellate in arrivo e, per la prima volta, con zero in partenza. Gli zeri occupano l’intera colonna delle partenze con le eccezioni sia pure di piccole entità di “alcoholic beverages” (4.144 tonn) e “wood pellets” (51.036).

ANCHE il cabotaggio, il traffico marittimo costiero limitato al solo trasporto di acqua da Manfredonia alle Isole Tremiti, ha subito una contrattura nel numero dei trasporti: 117 contro 128 del 2017 e 146 del 2016; e nel tonnellaggio: rispettivamente 107.700, 115.394 e 134.400. Un andamento in controtendenza rispetto al dichiarato aumento delle presenze sull’isola che farebbe pensare ad un aumento di consumo di acqua. Cosa è successo?

IL QUADRO fissato dai numeri evidenzia crudamente una situazione portuale niente affatto edificante che allunga la sua ombra di incognite anche sull’immediato futuro con pesanti ricadute sull’occupazione. In un contesto in cui mancano strutture portanti per sostenere lo sviluppo, quella dello scalo marittimo di Manfredonia peraltro unico sbocco a mare della Capitanata, viene lasciata abbandonata a sé stessa, quando potrebbe sostenere, così come in passato è avvenuto dalla bauxite all’urea, l’economia quanto meno del territorio che fa capo a Manfredonia.

IL FATTO è che manca una strategia portuale ma ancor più una vision complessiva di sviluppo del territorio ricco di potenzialità probabilmente non appieno considerate. Si era riposta tanta speranza e fiducia nel cambio di impostazione dell’Autority con nuova rappresentante locale, destinata a prendersene cura, ma, almeno fino ad ora, così non è stato. Inizia un nuovo anno con la speranza di non continuare a crogiolarsi in una vana…speranza.

Michele Apollonio

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