Arcidiocesi Manfredonia-Vieste-San Giovanni Rotondo, nominato successore Castoro. È padre Franco Moscone

Designato il successore di Michele Castoro, morto dopo lunga malattia nel maggio scorso. Oggi, sabato 3 novembre, alle 12, con un comunicato congiunt

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Designato il successore di Michele Castoro, morto dopo lunga malattia nel maggio scorso. Oggi, sabato 3 novembre, alle 12, con un comunicato congiunto del Vaticano e dell’Arcidiocesi di Manfredonia-Vieste-San Giovanni Rotondo, è stato reso noto che l’albese padre Franco Moscone è stato nominato da Papa Francesco Arcivescovo dell’Arcidiocesi pugliese, retta finora dall’Amministratore apostolico Luigi Renna.

«A una settimana esatta dalla nomina a Vescovo di Monsignor Marco Mellino», ha commentato con un messaggio rivolto alla Chiesa albese il Vescovo Marco Brunetti, «mi è caro gioire ancora con tutti voi per la nomina da parte di Papa Francesco di un altro figlio di questa nostra terra».

Padre Franco, attualmente Preposito generale dei padri Somaschi, è nato nel 1957 ad Alba, nella cui Cattedrale è stato battezzato. Entrato presso i Somaschi, è stato ordinato sacerdote nel 1984 da Monsignor Vallainc a Serralunga d’Alba, paese della sua famiglia e dove tuttora vive sua mamma. Ha studiato presso il Sant’Anselmo a Roma dove ha conseguito il baccalaureato in teologia e nel 1991 si è laureato in lettere e filosofia a Torino. Nel 2002 è stato eletto Vicario provinciale e poi generale dei Somaschi. Nel 2008 è stato  eletto Preposito generale della Congregazione, responsabilità riaffidatagli nel 2011 e nel 2017.

Nella lettera inviata a familiari, amici e conoscenti, Padre Moscone prega tutti di evitare di chiamarlo monsignore o eccellenza: «Desidererei continuare a essere chiamato padre». E anziché regali verso la sua persona, invita a sostenere la colletta che i suoi confratelli Somaschi hanno aperto per la popolazione del Kerala (India) colpita da una pesante alluvione. «Anche se dovrò abbandonare fisicamente le mie origini familiari e la casa religiosa, non ne perdo la comunione. In spirito, anima e cuore sono e resto figlio della Chiesa che è in Alba e religioso Somasco per sempre: sono queste le mie prime e fondanti chiamate del Signore».

La Lettera di padre Moscone

Cari familiari, amici e conoscenti,

mercoledì 17 ottobre sono stato convocato in Nunziatura e mi è stato comunicato che il Santo Padre mi aveva eletto arcivescovo di Manfredonia, Vieste e San Giovanni Rotondo: ho accettato.

Cosciente di tutti i miei limiti, riconoscente a Dio, alla Chiesa, alla mia famiglia di nascita e a tutti voi, miei amici, che ho incontrato in 41 anni di vita consacrata e 34 di sacerdozio, sento di poter affermare che continuo a essere l’amico e il familiare di sempre. Il Signore mi ha chiamato per tre volte chiedendomi di fidarmi di Lui e di cominciare sempre da capo: la prima ad essere laicocol Battesimo (17 dicembre 1957), la seconda alla vita consacrata (22 settembre 1977 confermata col ministero sacerdotale il 16 giugno 1984), ed ora con l’episcopatoad entrare nella successione apostolica. So che non si dà la terza chiamata come premio o merito, ma per confermare e servire le prime due: resto con tutti voi miei fratelli nel Battesimo laico, continuo con i miei fratelli della Congregazione Somasca ad essere religioso-sacerdote e solo così posso, con trepidazione ed umiltà, accogliere la “pienezza del sacerdozio” come ministero di servizio a tutti. Anche se dovrò abbandonare fisicamente le mie origini familiari (cosa già sperimentata fin dal 1976) e la casa religiosa (in questo non ho alcuna esperienza … ma mi fido!), non ne perdo la comunione. In spirito, anima e cuore sono e resto figlio della Chiesa che è in Alba e religioso Somasco per sempre: sono queste le mie prime e fondanti chiamate del Signore. Senza il Battesimo ricevuto nella cattedrale di alba e l’educazione cristiana che ne è seguita, senza San Girolamo Emiliani e la Congregazione che mi è stata seconda Madre, non sarei stato chiamato al nuovo servizio nella Chiesa, e non avrei potuto dire di “sì” al Papa.

Chiedo perdono a tutti voi, familiari, amici e conoscenti per le controtestimonianze date nella mia vita di cristiano, religioso e sacerdote, mentre sono certo di ricevere il vostro affetto, comprensione e preghiera.

Con San Girolamo Emiliani, laico del XVI secolo e per me Fondatore e Padre, confesso che solo Dio è buono e che Cristo opera in quegli strumenti che vogliono lasciarsi guidare dallo Spirito Santo. A motivo di questa certezza in ogni circostanza della vita, come può essere “una nuova chiamata nella prima chiamata” (espressione questa di Madre Teresa di Calcutta), possiamo rimanere forti nella fede e nella speranza perché il Signore vuole introdurci fin d’ora nella Terra promessa che è luogo di pace.

Permettetemi di presentarvi ancora due desideri che sento forti e chiari nel mio cuore in questo momento:

1° … vi chiedo un favore: evitate di chiamarmi monsignore eccellenza o con termini simili. Desidererei continuare ad essere chiamato padre (padre Franco o Francesco – fa lo stesso). Padre è un appellativo già sufficientemente pesante da portare, seppure stimolante da vivere, visto che è l’unico titolo che Gesù utilizza quando si rivolge a Dio, Suo e Nostro Padre.

2° … forse c’è l’abitudine di fare regali in un’occasione come questa: NON pensate a me. Chi vuole e può, aderisca piuttosto alla colletta che i miei confratelli dell’India hanno aperto il 1° settembre scorso a favore della popolazione del Kerala colpita da una pesantissima alluvione[1]. Aiutando a ricostruire la casa di chi l’ha persa, collaboriamo a edificare l’edificio più importante che è la Chiesa di Cristo.

Beneditemi fin d’ora con la vostra preghiera e che Dio vi benedica,

Franco Moscone crs vescovo eletto

La scheda

Rev.do P. Franco MOSCONE, C.R.S. di 61 anni Preposito Generale dei Chierici Regolari di Somasca

Il Rev.do Padre Franco MOSCONE, C.R.S., è nato ad Alba, provincia di Cuneo e Diocesi di Alba, il 10 dicembre 1957, da legittimo matrimonio.

Il P. Franco Moscone è entrato nel Seminario della Provincia Ligure-Piemontese dei PP. Somaschi dopo la maturità e ha fatto il probandato nella Casa di San Mauro Torinese (To).

Dopo il Noviziato, a Somasca (Bg), ha fatto l’anno di “Magistero” nella Comunità di Caldas De Reis“Collegio San Firmin” (Spagna), e il Post-Noviziato (triennio) a Roma, nella Casa di S. Alessio all’Aventino.

Ha compiuto gli studi teologici a Roma, presso l’Ateneo di S. Anselmo (Roma) della Congregazione Benedettina, conseguendo il Baccalaureato.

Professione temporanea:          22 settembre 1977

Professione perpetua:              26 settembre 1982

Ordinazione Diaconale:           6 novembre 1983, a San Mauro Torinese, da Sua Eminenza il Card. Anastasio Ballestrero

Ordinazione Presbiterale:         16 giugno 1984, a Serralunga d’Alba (Cn), da Sua Eccellenza Mons. Fausto Vallainc, Vescovo di Alba.

Nel 1983 è animatore del Seminaristi a San Mauro Torinese.

Nel 1991 si laurea all’Università degli studi di Torino, Facoltà di lettere e filosofia, con tesi in filosofia: “Zubiri e i Greci (Ricomposizione di una cesura)”, pagg. 418, Rel. Nynfa Bosco.

Nel 1992 è Insegnante e Animatore degli Universitari al Collegio Emiliani di Genova-Nervi.

Nel 1995 viene inviato a Torun (Polonia) per avviare la fondazione in quella nazione.

Il 1° settembre 1995 viene nominato Superiore della Casa di Torun “Ad complendum triennium” e Delegato Provinciale della Polonia; carica confermata il 16 giugno 1998; Confermato Superiore della Comunità di Torun “ad triennium” il 24 maggio 1996; riconfermato il 29 luglio 1999.

Il 21 giugno 2000 viene nominato Superiore della Casa Religiosa “Collegio Emiliani di Genova-Nervi” “ad complendum triennium”. Confermato il 12 luglio 2002.

Il 28 aprile 2002 nel Capitolo Provinciale della Provincia Ligure-Piemontese viene eletto Vicario Provinciale.

Il 1° marzo 2005 nel Capitolo Generale viene eletto Vicario Generale e primo Consigliere.

Il 28 febbraio 2008 viene eletto Preposito Generale della Congregazione.

Il 26 marzo 2011 viene rieletto Preposito Generale della Congregazione.

Il 27 marzo 2017 viene ancora rieletto Preposito generale della Congregazione.

 

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