Omicidio Desirèe, lo straniero nell’ex pista con droga.

Dopo l’arresto del quarto uomo accusato dello stupro e dell’omicidio della 16enne, Desirèe Mariottini, ecco la ricostruzione dettagliata fornita dalla

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Dopo l’arresto del quarto uomo accusato dello stupro e dell’omicidio della 16enne, Desirèe Mariottini, ecco la ricostruzione dettagliata fornita dalla Questura di Foggia. Oggi pomeriggio, personale delle Squadre Mobili di Foggia e Roma, del Commissariato di P.S. San Lorenzo e del Servizio Polizia Scientifica hanno catturato all’interno della zona denominata “ex pista” di Borgo Mezzanone — Foggia, il cittadino extracomunitario del Ghana, Yusif Salia (30enne, ndr), ritenuto responsabile, in concorso con altri tre stranieri già arrestati ieri dalla Squadra Mobile di Roma, della morte della giovane Desirèe.

L’attività di individuazione del quarto uomo è stata possibile grazie alle intercettazioni telefoniche avviate, immediatamente dopo il delitto, dalla Squadra Mobile di Roma che ha localizzato il cellulare del fuggitivo nel Foggiano, precisamente nella “ex pista” di Borgo Mezzanone. La zona individuata a quella adiacente al C.A.R.A. dove insiste un insediamento di cittadini extracomunitari che non hanno più titolo ad essere ospitati all’interno del centro d’accoglienza.

Per tale ragione è stata interessata la Squadra Mobile di Foggia il cui personale, congiuntamente ai colleghi di Roma, a seguito di incessanti servizi di osservazione ed appostamento sono riusciti ad individuare una delle tante baracche dove il ricercato poteva nascondersi. D’intesa con la Procura della Repubblica di Roma, che ha coordinato tutta l’attività, gli investigatori hanno effettuato un intervento rapidissimo all’interno della zona dirigendosi verso una baracca subito circondata dai poliziotti. Gli agenti delle Squadre Mobili hanno sfondato la porta di ingresso e, dopo aver fatto irruzione, hanno individuato e catturato il cittadino extracomunitario ricercato che ha dichiarato diverse generalità spacciandosi per un’altra persona.

 

Posto in sicurezza, il 30enne è stato compiutamente identificato grazie alla comparazione del CUI (Codice univoco di identificazione) e subito dopo dichiarato in stato di fermo e condotto in Questura. Successivamente alla cattura, è stata effettuata un’accurata perquisizione all’interno della baracca all’interno della quale è stato rinvenuto il telefono cellulare intercettato dalla Squadra Mobile di Roma e svariato quantitativo di stupefacente ovvero 11 chili di marijuana suddivisi in 50 pacchi, 194 grammi di hashish suddivisi in 3 pezzi, due buste di resina per un totale di 122 grammi e 4 dosi di metadone, inoltre è stata rinvenuta una pistola giocattolo e un bilancino di precisione.

Tutto lo stupefacente è stato rinvenuto nell’esclusiva disponibilità di Yusif Salia che si trovava solo nell’abitazione. Dell’operazione di Polizia Giudiziaria è stato informato il pm di turno della Procura di Foggia che ha disposto, per quanto concerne la detenzione ai fini di spaccio di stupefacente, la traduzione dello straniero presso la Casa Circondariale del capoluogo dauno.

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