Rischio idrogeologico c'è un «caso Puglia» 78% i comuni coinvolti

«Il clima impazzito continua ad avere effetti disastrosi e si abbatte su un territorio fragile, dove 232 comuni su 258 (78%) sono a rischio idrogeolo

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«Il clima impazzito continua ad avere effetti disastrosi e si abbatte su un territorio fragile, dove 232 comuni su 258 (78%) sono a rischio idrogeologico con diversa pericolosità idraulica e geomorfologica. Sono 8.098 i cittadini pugliesi esposti a frane e 119.034 quelli esposti ad alluvioni». Lo rileva in una nota Coldiretti Puglia sulla scorta dei dati Ispra.
«Gli effetti dell’incuria e delle mancate opere di bonifica – denuncia il presidente di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele – sono evidenti sul territorio. Alberi nei canali di scolo e canneti, tombini nelle aziende agricole ostruiti, sono solo alcuni esempi di quanto rilevato nel corso dei sopralluoghi effettuati dalla squadra di nostri tecnici che si sta muovendo sul territorio per verificare che le opere siano realmente state realizzate. Poi, ci stupiamo di smottamenti e allagamenti, causati in Puglia anche da semplici piogge. Si sono consolidate nel tempo nuove ed inevitabili esigenze di manutenzioni straordinarie delle opere pubbliche di bonifica che non possono e non debbono essere scaricate sulla incolpevole platea di utenti, agricoli e urbani, i quali hanno già subito nell’ultimo decennio innumerevoli danni per mancata manutenzione».

«Proprio per studiare il ‘caso Puglia’ – conclude la nota – una delegazione del Gruppo della Banca mondiale, osservatore presso il Gruppo di sviluppo delle Nazioni Unite, composto da delegati provenienti da Cina, USA, Kazakhistan, Vietnam, Perù, Vienna, sarà in visita in Puglia, guidata da Coldiretti, tra le province di Bari e Foggia, dal 10 al 14 aprile prossimi, per toccare con mano gli esempi virtuosi sul fronte irriguo, rappresentati da aziende private e dallo stesso Consorzio di Bonifica della Capitanata che hanno fatto della politica di autogoverno degli agricoltori il punto di forza delle attività».

«Abbiamo in più occasioni chiesto al commissario del Consorzio di bonifica Centro – Sud una mappa dei lavori effettivamente svolti sul territorio – aggiunge Angelo Corsetti, direttore di Coldiretti Puglia – e abbiamo presentato un documento con indicazioni puntuali, sollecitando più volte la convocazione di un tavolo all’Assessore all’Agricoltura, mai convocato, perché senza un piano organico pluriennale, gli interventi di manutenzione straordinaria della rete di scolo resteranno solo utopia, mentre si continua a gravare di oneri impropri i consorziati, già colpiti sia patrimonialmente che nella formazione del reddito, in considerazione dei ripetuti danni subiti».

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