Furto in una chiesa di Monte Sant’Angelo, rubato denaro offerte (circa 1.000 €). Il sindaco: “Sono attonito, è assurdo”

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Furto in piena notte nella parrocchia Santa Maria del Carmine a Monte Sant’Angelo. Ignoti si sono introdotti in chiesa e hanno portato via il denaro ricavato dalle offerte dei fedeli, circa 1200 euro, raccolti in un mese. Non sono stati trovati segni di effrazione. Sul caso indagano i carabinieri.

L’episodio ha destato molto sconcerto in paese. Il sindaco Pierpaolo D’Arienzo ha scritto un post sulla sua pagina Facebook: “Sono completamente attonito. È assurdo. Ho appena appreso di un furto nella notte alla Parrocchia di Santa Maria del Carmine. Non ci sono parole per definire un gesto di tale gravità. È come se fossero entrati nelle nostre case, nelle case di ognuno di noi! A nome dell’Amministrazione comunale e di tutta la Città di Monte Sant’Angelo esprimo solidarietà e vicinanza alla Parrocchia e a don Domenico.

Le parrocchie, insieme alle scuole e alle associazioni – ha aggiunto il primo cittadino -, sono le prime agenzie educative del territorio, impegnate sempre in primo piano ad educare, a trasmettere amore, a diffondere la cultura della legalità dentro e fuori dalla Chiesa. Alla comunità del Carmine dico: non siete soli! Insieme combatteremo questa battaglia, una battaglia per la legalità, una battaglia per l’inclusione, una battaglia per una comunità coesa!”

“Dopo Legambiente, questa volta ad essere stata presa di mira è stata la Parrocchia di “Santa Maria del Carmine” – ad affermarlo i membri della sezione Forza Italia di Monte -. Abbiamo appreso che, nella notte tra venerdì e sabato scorsa, ignoti hanno rubato i pochi soldi presenti nella sacrestia della chiesa del Carmine. È, questa, l’ennesima violenza verso la nostra comunità in genere che diventa ancor più offensiva quando ad esserne vittime sono le agenzie educative del territorio. Capiamo, e facciamo nostre, le parole di sconforto e al tempo stesso di speranza di don Domenico, il parroco del Carmine, parole da apprezzare ulteriormente quando, nonostante il male subito dalla sua comunità, prega per chi ha commesso un’offesa siffatta verso un luogo sacro e non solo verso le persone che in quel luogo dedicano il proprio tempo e le proprie energie per aiutare e accogliere. È superfluo dire che a don Domenico va la nostra solidarietà, ma al tempo stesso facciamo appello, come già detto in altre occasioni, a quanti hanno eventualmente assistito a tale delitto: dobbiamo smetterla di avere degli impuniti in giro; la gente perbene non può stare alla finestra e far sì che gli stupidi, i vigliacchi, gli ingordi restino sempre anonimi. Tutti coloro che si sentono cittadini attivi e positivi, che sentono di essere dei cives, non possono sempre delegare agli altri o alle Forze dell’Ordine la risoluzione dei problemi: dobbiamo tutti fare squadra perché i delinquenti non abbiano più residenza nella nostra città. Un appello anche a quanti hanno, istituzionalmente, il compito di proteggere la comunità, perché chi ha sbagliato paghi: solo così la speranza di una società migliore sarà nel cuore di ognuno!”

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