A chi fa paura l’AUTONOMIA della Capitanata?

Le regioni: Lombardia e Veneto, domenica scorsa 22 0ttobre, hanno affrontato la prova referendaria, con parziale affluenza alle urne in Lombardia (ci

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Le regioni: Lombardia e Veneto, domenica scorsa 22 0ttobre, hanno affrontato la prova referendaria, con parziale affluenza alle urne in Lombardia (circa il 39% degli aventi diritto al voto) e superamento del quorum in Veneto (oltre il 59% degli aventi diritto al voto), ma in entrambi i casi con un’affermazione plebiscitaria dei Si, che in Lombardia hanno superato il 95% e nel Veneto hanno addirittura superato il 98%.
Il costi dei suddetti referendum sarebbero ammontati a 14 milioni di euri per il Veneto e 50 milioni di euri per la Lombardia, per via della sperimentazione del voto elettronico a mezzo tablet, considerati non come spesa inutile e/o vuoto a perdere (come sarebbero stati erroneamente considerati al Sud), bensì come un utile investimento per avere un mandato popolare forte, da utilizzare come mezzo di pressione per il raggiungimento di un’autonomia sempre più spinta dallo Stato centrale di Roma, con competenze regionali sempre più estese, tra quelle previste dalla riforma costituzionale della Legge n. 3/2001
Allora mi chiedo e Vi chiedo: <come mai i rappresentanti politici locali, a cominciare dal Presidente della provincia di Foggia ed, a seguire, i Sindaci della Capitanata, che ancora non hanno aperto le porte dei loro Comuni ad un confronto pubblico sul progetto MOLDAUNIA, hanno paura di imboccare la strada dell’autonomia proposta dal Movimento MOLDAUNIA?
Quali sono le ragioni recondite per cui i nostri politici frenano questo processo inarrestabile di autonomia anziché mettersi alla guida del carro per tirar fuori la Capitanata dalle sabbie mobili pugliesi nelle quali sta affogando?
Come mai l’autonomia tanto cara ai nostri connazionali del Nord è snobbata e contrastata dai nostri rappresentanti politici locali?
E’ colpevole ignoranza storica, ottusa miopia politica o perverso calcolo mirato alla salvaguardia e conservazione della rete di poteri politici, sindacali ed imprenditoriali che soffocano la Capitanata fin dalla nascita dell’ istituzione regionale?>

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