Cent’anni dall’arrivo di Padre Pio a San Giovanni. Sarà inaugurata piazza

Sarà il cardinale Angelo Amato, prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, a presiedere le due liturgie che, il prossimo 28 luglio, concluder

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Sarà il cardinale Angelo Amato, prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, a presiedere le due liturgie che, il prossimo 28 luglio, concluderanno il solenne Anno giubilare, in occasione del primo centenario dell’arrivo di Padre Pio a San Giovanni Rotondo. La giornata prevede una serie di eventi che si svolgeranno secondo il seguente programma: ore 11,30, chiesa inferiore di San Pio da Pietrelcina, solenne Concelebrazione Eucaristica presieduta da S. Em. Rev.ma Card. Angelo Amato, con la partecipazione del nostro padre arcivescovo, Mons.Michele Castoro, e del ministro provinciale dei Frati Minori Cappuccini, fr. Maurizio Placentino; ore 19,00, Largo 28 luglio 1916 (piazza Europa – imbocco corso Umberto I), inaugurazione e benedizione (che verrà impartita dal card. Amato) del “Luogo della memoria”1, alla presenza di Autorità religiose, civili e militari; ore 20,00, Largo 28 luglio 1916, solenne fiaccolata verso il convento; ore 21,00, Sagrato di Santa Maria delle Grazie, opera musicale su san Pio “Arriva lu Sand”, a cura dell’Accademia Federiciana di Andria del M° Michele Lorusso, con la direzione musicale di Maria GraziaAttilio Fontana. Alla giornata commemorativa hanno assicurato la loro presenza: il ministro per la Semplificazione e la Pubblica amministrazione, Marianna Madia e l’assessore al Turismo e alla Cultura della Regione Puglia, Loredana Capone.

Si tratta di una piazzetta a cui verrà dato il nome di “Largo 28 luglio 1916”, che ricorderà l’esperienza spirituale vissuta dalla sangiovannese Lucia Fiorentino, la quale in una “visione immaginaria”, riportata nei cenni autobiografici del 1929, scrive: “Vidi nella visione un albero di smisurata grandezza nell’atrio del nostro convento dei cappuccini e sentii una voce che mi diceva”: “Questo è il simbolo di un’anima che ora è lontana e verrà qui; farà tanto bene in questo paese… Sarà forte e ben radicata come quest’albero e tutte le anime che verranno – sia di qui come da lontano – se si rifuggeranno all’ombra di quest’albero, saranno liberate dal male (ossia chi verrà da questo degno sacerdote per averne lume e trovare perdono e rimedio alle proprie colpe). Se si umilieranno, da questo degno sacerdote riceveranno consigli e frutti di vita eterna. E guai a coloro che disprezzeranno i suoi consigli, il suo modo di agire, il Signore li punirà severamente in questa e nell’altra vita. La sua missione si estenderà da per tutto il mondo e molti verranno a rifugiarsi all’ombra di questo mistico albero per avere frutti di grazia e di perdono” (Epistolario III, p. 470).

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