ASSALTO AL MARE

la marea di automobili - ai villaggi e ai lidi affacciati sul mare - panorama a perdita d’occhio - un “turismo” per così dire “casalingo”, fai da te

QUANDO CRISTO MORI’ , A SIPONTO SI FECE BUOIO E LE MONTAGNE DEL GARGANO SI SPACCARONO
Manfredonia, possedeva armi del nonno paterno defunto
Maltempo, caduti a maggio quasi 1200 mm di pioggia in 34 comuni pugliesi. In fumo ciliegie primizie

la marea di automobili – ai villaggi e ai lidi affacciati sul mare – panorama a perdita d’occhio – un “turismo” per così dire “casalingo”, fai da te – lontani da uno standard generalizzato – prospettive di sviluppo – Tanto fumo e>>

Se si volesse affidare ad una immagine questa seconda domenica di luglio vacanziera, ebbene quella che può dare più di altre una idea del movimento che si è messo in moto, spinto anche dalla calura opprimente, è la marea di automobili. A parte quelle in movimento in colonna infinita che attraverso il passaggio obbligato di Manfredonia si dirigono verso il Gargano, c’è una fiumana di automezzi che si ferma lungo la riviera sud, Siponto compresa. Colonne di automobili provenienti da sud, dalla statale delle saline, e dall’entroterra da Foggia e San Giovani Rotondo. Si infilano nelle stradine che conducono ai villaggi e ai lidi affacciati sul mare. Lunghi corridoi che si immettono negli stabilimenti balneari attrezzati ma anche nei tanti tratti di arenili liberi. Una sorta di tragitto di decantazione degli affanni cittadini e del caos stradale. La meta è il mare. Quello azzurro del golfo, accarezzato dal promontorio del Gargano. Un panorama a perdita d’occhio. Sono chilometri di litorale disegnato dall’azzurro del mare e dal bianco della sabbia finissima e soffice degli arenili sui quali si affacciano fresche e odorose pinete. Solo a guardarlo si avverte un ritemprante beneficio non solo corporeo che si apprezza in toto appena ci si immerge in quelle placide e invitanti acque cristalline. E a farlo sono in tanti, in migliaia: una variegata moltitudine umana, variopinta e allegra. E’ sbarcata frettolosamente dalle automobili parcheggiate in ogni area utile. Quelle predisposte si rivelano insufficienti. Le auto sono perciò posteggiate in ogni buco possibile. A Siponto la situazione è al limite del possibile, manca un ordine prestabilito.
Insomma un gran movimento. Certamente un giro di grande interesse economico-sociale che tuttavia rimane circoscritto in se stesso. Non è (ancora?) quel movimento turistico nel suo senso pieno (tipo Vieste, Peschici per intenderci). E’ un “turismo” per così dire “casalingo”, fai da te. Gli autoveicoli, otre che le persone sfornano ogni ben di dio di cibarie per “passare” una giornata al mare. Le famiglie sono attrezzatissime. Più che denaro lasciano in loco immondizie da spazzare. I villaggi sono per lo più seconde case di famiglie che risiedono nel circondario o in zone limitrofe. Manca o è oltremodo modesta la quota di turisti tout court, di quelli che soggiornano in alberghi (il grande vulnus del litorale). Ci si accontenta di quelli che arrivano in camper.
Per contro l’offerta è di quel livello. Ci sono dei tentativi di predisporre strutture e servizi che si avvicinano al turismo di qualità. Ma si è ancora lontani da uno standard generalizzato. Manca quella cultura di fondo che parte dalle istituzioni preposte le quali non si sono minimamente preoccupate di programmare lo sviluppo del settore. Una programmazione proiettata nel futuro che consenta ai privati di investire, di creare una offerta di qualità per corrispondere ad una domanda di qualità. Il sindaco Riccardi si è buttato sul turismo ma solo a parole. Tanto fumo e niente arrosto. Le prospettive di sviluppo benché se ne parli da anni, è al palo. Con le disavventure amministrative del Comune, anche quei pochi accenni avviati negli anni scorsi, si sono azzerati. Anche la Regione Puglia snobba questa parte di Puglia, salvo poi ad utilizzare l’immagine della basilica metallica di Tresoldi di Siponto nella quale è stata aggiunta in fotomontaggio una ballerina in tutù, per propagandare la Puglia (senza far cenno naturalmente a Siponto).

Michele Apollonio
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