Dighe in grave deficit ma l'acqua sarà garantita

Acqua garantita per i campi e per i cittadini malgrado la grave situazione di siccità in cui versa la Basilicata a causa del caldo precoce e della man

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Acqua garantita per i campi e per i cittadini malgrado la grave situazione di siccità in cui versa la Basilicata a causa del caldo precoce e della mancanza di piogge. Ieri il presidente della Giunta regionale di Basilicata, Marcello Pittella, insieme agli assessori Luca Braia (Agricoltura) e Francesco Pietrantuono (Ambiente), ha fatto il punto sulla situazione degli invasi con gli esponenti del mondo agricolo e con i giornalisti. Nel corso dell’incontro sono state illustrate una serie di misure di breve, medio e lungo termine, per ottimizzare uso e distribuzione dell’acqua. Se la situazione dovesse precipitare, inoltre, il presidente non ha escluso «un incontro con la Puglia, come estrema ipotesi, per verificare l’uso dell’acqua in base agli accordi Giunta».

Pittella, nell’invitare tutti ad un uso responsabile della risorsa idrica, ha chiarito che, sebbene la situazione non sia rosea, gli invasi lucani non si trovano nella situazione di grave crisi riscontrata nel 2001 e che non vi saranno turnazioni per le coltivazioni o razionamenti della risorsa.

Allo stato attuale, il volume di acqua invasata all’interno delle dighe di Monte Cotugno, Pertusillo, San Giuliano, Camastra, Basentello e Gannano è pari a poco meno di 346 milioni di metri cubi, contro una capienza totale di circa 146 milioni. Dunque, poco meno della metà. Rispetto allo stesso periodo del 2016 mancano all’appello circa 161 milioni di metri cubi. Rispetto alla gravissima siccità del 2001 oggi la disponibilità idrica è pari a circa 50 milioni di metri cubi in più. Giornalmente vengono utilizzati oltre 1,6 milioni di metri cubi.

Nel corso dell’incontro sono state anche illustrate le misure per rendere più razionale l’utilizzo dell’acqua. Tra queste, l’apertura della traversa del Sarmento che, dopo 35 anni di attesa, potrebbe essere resa operativa in settanta giorni e che permetterebbe di «guadagnare» 46 milioni di metri cubi di acqua, e l’eventuale utilizzo a scopo irrigui e potabile della diga di Cogliandrino (pagando un ristoro all’Enel, proprietario dell’impianto, che nel caso dovrebbe sospendere la produzione di energia elettrica), per una disponibilità di altri 36 milioni di metri cubi di acqua. Altre contromisure, che però produrrebbero i loro effetti nelle prossime stagioni, sono l’accelerazione della valutazione di impatto ambientale della traversa del Sauro, il completamento della condotta del Marascione e del cosiddetto Distretto G per il completamento dello schema idrico Basento – Bradano e inoltre il completamento della conturizzazione delle utenze agricole e un audit sul fabbisogno in base al cambiamento di clima e alla diversificazione delle colture. Il commissario dei consorzi di Bonifica Musacchio ha anche annunciato la costituzione di una «anagrafe» delle colture, per distribuire la risorsa idrica con razionalità, in base ai cicli agronomici.

GIOVANNA LAGUARDIA  la gazzetta del Mezzoggiorno
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