Poste in sciopero dal 12 giugno all'8 luglio

Si prevede un’estate calda per le Poste con lo sciopero delle prestazioni aggiuntive e straordinarie di tutto il personale, dal 12 giugno all’8 lugli

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Si prevede un’estate calda per le Poste con lo sciopero delle prestazioni aggiuntive e straordinarie di tutto il personale, dal 12 giugno all’8 luglio 2017, indetto da ben quattro sigle sindacali regionali (SLP Cisl, Ugl Com, Failp Cisal e Confsal com). La goccia che ha fatto traboccare il vaso è l’avvio del ‘progetto inesitate’ (ossia il ritiro delle raccomandate e giacenti che ritornano negli uffici postali e non più nei centri di recapito dedicati), senza nessun coinvolgimento delle organizzazioni sindacali e con pesanti ricadute sia in termini occupazionali sia di organizzazione del lavoro. “Senza nessun confronto serio, ma solo con l’invio di alcune slide di presentazione, l’azienda ci ha informato della partenza di questo progetto unilaterale”, dice Antonio Lepore, Segretario Provinciale della CISL Poste di Foggia. “Nonostante un’atavica carenza di personale che denunciamo da tempo, l’azienda non solo non ha rinforzato gli organici, bensì ne ha aumentato il carico di lavoro. Non solo, ma non abbiamo ancora ricevuto indicazioni – prosegue Lepore – sulle ricadute in ambito recapito, già alle prese con il deficitario progetto a giorni alterni. Avevamo chiesto una sospensione del progetto, almeno fino all’insediamento del nuovo management, ma l’azienda ha deciso di andare avanti, generando il caos negli uffici. Inevitabile, quindi, l’azione di protesta”.

Per la CISL SLP, non è difficile notare la confusione che regna dentro gli uffici: “Secondo un sondaggio IPSOS, per avere una degna qualità del servizio, il tempo di attesa deve essere inferiore ai 15 minuti; con l’avvio del progetto inesitate siamo già oltre i 45 minuti, quando va bene… E non sono ancora cominciate le ferie estive: cosa succederà tra qualche settimana quando il personale sarà ancor più ridotto?”. In ogni modo, il sindacato indica anche una soluzione concreta al problema, che è da ricercarsi nella valorizzazione degli “oltre 100 part-time, presenti in provincia di Foggia, che lavorano in azienda da oltre 5 anni ed attendono la trasformazione del contratto in full-time. Personale, tra l’altro, già formato e qualificato e con una certa esperienza in azienda. Chiediamo, pertanto, un confronto serio – afferma Lepore – sulle politiche occupazionali e sulla possibilità di trasformazione del contratto a questi ragazzi”.  La CISL SLP, consapevole dei possibili disagi, scusandosi con gli utenti, evidenzia che lo sciopero “è l’unico modo per aumentare l’attenzione su un problema che l’azienda fa finta di non vedere. Quest’azione di protesta è anche per la clientela poiché spesso Poste dimentica di esser un’azienda di utilità sociale e non solo di business”.

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