Sangue e abusi sessuali, due polacchi in manette per tentato omicidio

È finita con l’arresto per tentato omicidio e violenza sessuale, da parte degli agenti del commissariato di Manfredonia, una lite tra due cittadini po

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È finita con l’arresto per tentato omicidio e violenza sessuale, da parte degli agenti del commissariato di Manfredonia, una lite tra due cittadini polacchi, scaturita a seguito dell’intervento di uno di questi per difendere la propria fidanzata, connazionale, dagli abusi sessuali posti in essere dall’altro polacco.

I fatti risalgono alla mattinata di ieri, a seguito di una chiamata giunta sul 113, che segnalava una violenta colluttazione sulla sp 141 nei pressi del ponte “Candelaro”, adiacente al villaggio Sciale delle Rondinelle, agro di Manfredonia.

Gli agenti di una volante hanno raggiunto immediatamente il luogo segnalato notando una persona che alla loro vista, è scappato brandendo un coltello. Immediatamente scesi dall’autovettura di servizio gli agenti si sono posti all’inseguimento del cittadino in questione che, con non poca fatica, è stato raggiunto e bloccato. Poi è stato disarmato del coltello la cui lama era imbratta di sangue.

L’uomo, identificato in Zazislaw Mianowsky, polacco di 57 anni, era sporco di sangue e con numerosi tagli al viso, alle mani ed alla gambe. Ferite sulle quali non ha saputo dare nessuna giustificazione. Capendo la gravità della situazione, sul posto sono giunti altri poliziotti.

Da un sopralluogo sul posto dell’intervento, sotto il ponte è stata individuata una baracca in legno. Entrati all’interno gli agenti hanno trovato un altro cittadino polacco, identificato per Robert Janowsky di 45 anni, con le mani sporche di sangue e a terra vicino al lui un coltello insanguinato.

L’uomo ha riferito agli agenti che il litigio con l’altro connazionale era avvenuto a seguito degli abusi sessuali violenti, posti in essere dal Mianowsky sulla sua fidanzata e che questa a seguito del suo intervento era riuscita a fuggire.

La donna, rintracciata presso l’ospedale di Manfredonia, dove era giunta dopo la fuga grazie al soccorso di un automobilista, per essere medicata per una ferita da arma da taglio nella regione ascellare sinistra subita da Mianowsky durante i suoi tentativi ad opporsi alla violenza sessuale, è stata subito ascoltata dagli investigatori.

Durante la dichiarazione la donna, vedendo entrare un’autolettiga, ha indicato ai poliziotti che la persona sulla barella era Mianowsky, l’autore della ferita patita e degli abusi sessuali.

Conclusa l’attività investigativa, l’uomo è stato arrestato per tentato omicidio e violenza sessuale e Janowsky per tentato omicidio. Entrambi sono stati condotti in carcere a Foggia.

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