Lunedì de Sepònde

Lunedì de Sepònde avv. = Lunedì in Albis In tutta Italia il Lunedì di Pasqua, detto familiarmente Pasquetta, viene dedicato tradizionalmente ad una s

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Lunedì de Sepònde avv. = Lunedì in Albis

In tutta Italia il Lunedì di Pasqua, detto familiarmente Pasquetta, viene dedicato tradizionalmente ad una scampagnata. Dopo l’inverno le prime giornate tiepide di primavera invogliano a stare all’aperto.

Ricordiamo che la Pasqua è una Festa mobile (non come il Natale che da secoli ricorre in una data fissa), perché secondo la tradizione ebraica, la Pasqua da essi festeggiata ricorda il “passaggio” dalla schiavitù d’Egitto alla libertà del Popolo di Israele per mano di Mosè. Questa data coincide con il primo sabato dopo la luna piena di primavera. Gesù ha festeggiato con i suoi apostoli la Cena di Pasqua, ricordando proprio l’impresa di Mosè. Subito dopo fu catturato ed ucciso.

La nostra Pasqua è detta appunto di Resurrezione, coincidendo spesso, secondo il calendario, con quella ebraica.

Il lunedì dopo Pasqua, per antonomasia, si chiama de Sepònde = di Siponto, perché per secolare tradizione, quel luogo così prossimo a Manfredonia, era ed è raggiungibile a piedi.

I ragazzotti si avventuravano a Škòppe – come veniva anche identificata Siponto – fin dal mattino, con un fagottino contenente un paio di fette di pane ed una frittatina premurosamente pretarata dalla mamma, e una bottiglietta di acqua. Anche le donzelle, doverosamente accompagnate da qualche zia adulta, si portavano nella pineta di Siponto. Qualche giovanotti portava anche una fisarmonica… In questa atmosfera bucolica sbocciavano anche tenerissimi idilli e giuramenti d’amore.
Insomma una cosa schietta e all’insegna della serenità.

Le persone più anziane che non volevano rinunciare alla tradizine si servivano di una delle carrozzelle pubbliche, che allora fungevano da taxi a trazione animale, che sostavano in attesa di viaggiatori e clienti vicino al binario tronco della ferrovia a Manfredonia-Città.

A Siponto, in attesa della folla, si installavano fin dal mattino presto, gli immancabili venditori di noccioline e gassose nella speranza di fare lucrosi affari. In un periodo con scarsa moneta in tasca non credo che facessero quei grossi guadagni sperati….

 tratto da Parla Manfredoniano

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