Mattinata, al via il processo per il tentato omicidio di Riccardo Stuppiello

Mattinata, al via il processo per il tentato omicidio di Riccardo Stuppiello Inizierà il prossimo lunedì 13 febbraio, davanti al pubblico ministero L

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Mattinata, al via il processo per il tentato omicidio di Riccardo Stuppiello

Inizierà il prossimo lunedì 13 febbraio, davanti al pubblico ministero Laura Simeone, il processo per il tentato omicidio aggravato in concorso del 26enne di Mattinata, Riccardo Stuppiello, aggredito, malmenato e infine accoltellato nella tarda serata del 3 ottobre dello scorso anno, nei pressi di un noto bar del centro cittadino.

Nell’immediatezza del fatto furono indagati i due fratelli Vaira, Michele e Marco, rispettivamente di 27 e 19 anni, i quali agirono con la complicità di una terza persona la cui posizione è al vaglio dell’autorità giudiziaria.

Tale circostanza è rivelata dalle immagini riprese dell’impianto di videosorveglianza che inquadrano un altro individuo che, assieme ai Vaira, segue da dietro Stuppiello quando, richiamato fuori dal locale con un pretesto e accompagnato in disparte, partecipa all’aggressione per poi defilarsi repentinamente nel momento in cui sopraggiunge in soccorso una donna testimone oculare del fatto. Le telecamere del circuito interno avevano ripreso anche la sottrazione ad opera di uno dei fratelli, seduto al bancone, di un coltello in uso al barista, presumibilmente usato per il ferimento di Stuppiello.

VIDEO | MATTINATA, 26ENNE ACCOLTELLATO ALL’USCITA DI UN BAR

“Parteciperemo al processo per chiedere in maniera energica che sia affermata la penale responsabilità degli imputati e certamente per il ristoro di tutti i danni patiti. La nostra presenza – afferma il legale della vittima, l’avvocato Pierpaolo Fischetti – sarà anche a presidio nel contrastare la sterile e prevedibile tesi difensiva degli imputati di derubricare il fatto reato da tentato omicidio a lesioni volontarie per chi vorrebbe far passare il vile e premeditato gesto di tre persone di cercare di uccidere a coltellate una persona inerme, peraltro colpendola alle spalle, dettato da abbietti e futili motivi, come un innocuo litigio”.

Come riferito in una precedente dichiarazione dall’avvocato della parte lesa, i soccorsi si attivarono grazie alla risolutezza di una donna presente nel locale che, contrariamente ad altri avventori corsi via perché minacciati di non immischiarsi, ha avuto il coraggio di allertare il 118. A causa del fendente ricevuto, il 26enne rimase con la lama, staccata dal manico, conficcata nella zona lombare che, per soli pochi millimetri, non ha leso la col vertebrale o altri organi vitali.

 


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