Frode fiscale milionaria nel commercio di pneumatici

Una frode “carosello” per milioni di euro nel settore del commercio all'ingrosso di pneumatici è stata scoperta dalla Guardia di Finanza di Portogrua

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Una frode “carosello” per milioni di euro nel settore del commercio all’ingrosso di pneumatici è stata scoperta dalla Guardia di Finanza di Portogruaro (Ve).

La Guardia di Finanza, in seguito a una lunga indagine, ha scoperto una frode per 57 milioni di euro da parte di una serie di società operanti nel commercio di pneumatici. Attraverso l’attività investigativa, che aveva avuto inizio nel 2012 con controlli svolti su società con sede a Fossalta di Portogruaro, sono stati scoperti scambi fittizi di merci tra diverse società collegate tra di loro, che avevano messo in  atto un sistema per evadere l’IVA. La cosiddetta frode “carosello” è attuata per mezzo di vari passaggi fittizi di merci grazie ai quali l’impresa che acquista i beni detrae l’IVA nonostante il venditore non l’abbia versata.

Le società hanno causato danni allo Stato non versando le somme dovute, e sono inoltre responsabili di aver alterato il mercato potendo praticare prezzi più bassi rispetto alle imprese che operano invece nel rispetto delle norme fiscali e che devono addebitare l’IVA al consumatore finale.

Nell’associazione a delinquere scoperta dalla Guardia di Finanza risultano coinvolte persone di nazionalità italiana, romena e slovacca che, attraverso un giro di fatture false, hanno evaso milioni di euro.

Il sistema utilizzato per perpetrare la frode era fondato su società connesse tra di loro che acquistavano e rivendevano fittiziamente gli pneumatici senza pagare l’IVA. Tutto ciò era reso possibile grazie a società fittizie, che emettevano fatture per operazioni inesistenti ed erano semplicemente delle partite IVA intestate a dei prestanome irreperibili e nullatenenti, quasi sempre stranieri, pronti a sparire, che acquistavano solo formalmente la merce, in questo caso gli pneumatici, e poi la rivendevano in maniera fittizia.

Il sistema fraudolento operava attraverso una serie di società (dieci svolgevano la loro attività in Italia e due a livello europeo) che, attraverso l’acquisto e la vendita fittizia di pneumatici, riuscivano a evadere l’IVA.

L’attività commerciale delle società che operavano in Italia non era limitata al Veneto, ma era svolta anche a Roma e Napoli: l’ampiezza dei luoghi coinvolti ha reso le indagini ancora più complesse.

I responsabili sono stati denunciati alla magistratura veneziana. L’attività della Guardia di Finanza ha consentito di scoprire un’evasione complessiva di 57 milioni di euro mai denunciati al fisco italiano: le società hanno evaso tasse su 36 milioni di euro (redditi non dichiarati), IVA dovuta non pagata per più di 10 milioni di euro e 22 milioni di euro di spese aziendali dedotte senza averne diritto.

Sono state denunciate undici persone: tra queste ultime, dieci sono state segnalate per dichiarazione fraudolenta mediante l’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, omesso versamento dell’IVA, emissione di fatture false per operazioni inesistenti. Tra i soggetti denunciati, quattro persone sono state segnalate anche per il reato di associazione a delinquere finalizzato alla commissione di reati tributari e una per reato di riciclaggio.

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