CORTE DEI CONTI INSISTE: ALTRO RICHIAMO SULLA TENUTA DEI CONTI COMUNALI

Rendiconti dal 2011 al 2014 - A seguito dell’apertura della presente istruttoria - si rendono necessari ulteriori chiarimenti ed approfondimenti - 22

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Rendiconti dal 2011 al 2014 – A seguito dell’apertura della presente istruttoria – si rendono necessari ulteriori chiarimenti ed approfondimenti – 22 paragrafi che vanno ad aggiungersi ai 28 – non capiscono nulla di contabilità comunale – il doloso atteggiamento del sindaco e della sua squadra – della democrazia, della trasparenza, della legalità>> Secondo richiamo della Corte dei conti

Secondo duro, perentorio e irritato richiamo della Corte dei conti all’amministrazione comunale sui rendiconti degli esercizi 2011-2012.2013.2014 e nuova richiesta istruttoria. <Con precedente lettera n. 2621 del 5 agosto 2016 – scrive il magistrato istruttore Cosmo Sciancalepore nella seconda lettera indirizzata al sindaco Angelo Riccardi e all’Organo di revisione del Comune di Manfredonia – visti i questionari relativi ai rendiconti dal 2011 al 2014 presenti nella banca dati Siquel, si chiedeva al Sindaco e all’Organo di revisione del Comune di Manfredonia di fornire dati, informazioni e chiarimenti su diversi aspetti finanziari relativi agli esercizi dal 2011 al 2014. A riscontro della suddetta richiesta istruttoria – richiama il magistrato – è pervenuta la successiva nota prot. n. 40193 del 25 ottobre 2016, sottoscritta dal Sindaco e dai singoli componenti dell’Organo di revisione. A seguito dell’apertura della presente istruttoria, l’Organo di revisione ha anche proceduto ad apportare varie rettifiche ai questionari menzionati. La menzionata lettera n. 40193 pervenuta a riscontro della richiesta istruttoria, pur essendo accompagnata da numerosi allegati ai quali spesso la stessa fa rinvio per alcune questioni, non ha fornito risposte oppure ha fornito risposte parziali. Alla luce della nota di risposta pervenuta – rincara Sciancalepore – si rendono necessari ulteriori chiarimenti ed approfondimenti. Si osserva che non può comunque considerarsi esaustiva – redarguisce il magistrato – una risposta consistente nel mero rinvio alla documentazione allegata, in quanto quest’ultima deve costituire solo un supporto rispetto a quanto indicato nella risposta>. La Corte dei conti <tutto ciò premesso> chiede <di fornire risposte o chiarimenti riferiti ai seguenti aspetti>, seguono 22 paragrafi che vanno ad aggiungersi ai 28 contenuti nella precedente richiesta riguardanti la contabilità comunale, la gestione del denaro pubblico raccolto tassando i cittadini.    C’è di che rimanere sbigottiti sia per quanto rileva la Corte dei conti, sia per il comportamento indescrivibile degli amministratori, dal sindaco all’ultimo dei consiglieri comunali della maggioranza che sostiene la giunta Riccardi. Da quanto rileva il magistrato della Corte dei conti, due sono le alternative: o gli amministratori e a questo punto anche i dirigenti, di Palazzo san Domenico non capiscono nulla di contabilità comunale, o hanno giocato a rimpiattino per prendere o perdere tempo. Un giochetto che, è fin troppo evidente, non può reggere ad oltranza. I nodi accumulati dal 2011, da quando il geometra Riccardi ha conquistato Palazzo San Domenico, sono arrivati al pettine della magistratura contabile. Che oltre che agire d’ufficio autonomamente, è stata sollecitata ad intervenire dai consiglieri di opposizione i quali hanno spesso evidenziato, inascoltati, le situazioni anomale che si andavano deliberando.    Tra gli aspetti che anche questa vicenda evidenzia, il doloso atteggiamento del sindaco e della sua squadra di tenere completamente all’oscuro del proprio operato, gli organi istituzionali amministrativi come il consiglio comunale che d’altra parte rimane inerte e colpevolmente accondiscendente. E di conseguenza la cittadinanza chiamata platealmente solo quando fa comodo ai governanti. Con buona pace della democrazia, della trasparenza, della legalità.

Michele Apollonio
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