OLTRE 18 MILIONI IL DANNO ERARIALE

I consiglieri regionali 5 stelle -  un caso di mala sanità - sentenza penale emerge la gravità delle infrazioni commesse - quali provvedimenti sono s

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I consiglieri regionali 5 stelle –  un caso di mala sanità – sentenza penale emerge la gravità delle infrazioni commesse – quali provvedimenti sono stati adottati – Guardia di finanza in merito>>

  In ballo ci sono oltre diciotto milioni di euro (esattamente 18.694.149,63), il valore del danno erariale riconosciuto a favore della Regione Puglia e della ASL Foggia, a carico dei responsabili della Casa di cura San Michele di Manfredonia, al centro di una lunga e complessa vicenda giudiziaria che ha visto condannati a severe pene Giovanni e Domenico Ciliberti, presidente e componente del CDA di quella clinica (sentenza del Tribunale di Foggia depositata il 15 sett 2016).   A sollecitare la Regione Puglia e l’ASL Foggia a procedere al recupero di quella somma, i consiglieri regionali 5 stelle Mario Conca, Marco Galante e Rosa Barone, i quali hanno presentato al presidente del Consiglio regionale e all’assessore alla sanità della Regione Puglia, una interrogazione nella quale riassumono i tratti salienti di un caso di mala sanità alquanto tortuoso e contraddittorio rispetto alle carenze strutturali documentate, per finire con l’autorizzazione a proseguire l’attività.    I firmatari della interrogazione nell’annotare come <la vicenda ha avuto risonanza sulla stampa nazionale con conseguente danno all’immagine della Regione Puglia>, evidenziano come <dalle motivazioni della sentenza penale emerge la gravità delle infrazioni commesse con riferimento alle prestazioni oncologiche, anche con somministrazione di farmaci antiblastici in assenza del rispetto delle norme poste a tutela dei pazienti e delle dovute risorse umane e tecnologiche, il tutto peraltro senza avere la possibilità delle verifica della risposta del tumore al trattamento chemioterapico>.    Oltre a chiedere <quali provvedimenti sono stati adottati o si intendono adottare per il recupero del danno all’erario stimato in oltre 18 milioni di euro>, i consiglieri regionali stellati entrando nel merito della vicenda, e chiedono <se alla luce della trasmissione delle schede S.D.O. al “Corriere della sera-Sportello cancro” per il controllo periodico dell’appropriatezza dei ricoveri da parte dell’ASL Foggia, si ha diretta conoscenza dell’attività svolta dalla Casa di cura nella specialistica di oncologia e quindi se alla luce delle gravissime illegalità accertate è stata avviata un’indagine interna; se la Casa di cura S. Michele antecedentemente al provvedimento di chiusura, sia stata oggetto d’ispezione da parte del Dipartimento di prevenzione per la sicurezza dei luoghi di lavoro (SPESAL) dell’ASL di Foggia; se si è inteso accertare lo stato di salute dei pazienti sottoposti al trattamento chemioterapico>.     Il caso Clinica S. Michele prende le mosse nel giugno 2010 allorquando la Regione Puglia <stante l’urgenza di tutelare nelle forme più assolute il diritto alla salute dei pazienti e degli operatori della Casa di cura> dispose la chiusura immediata della struttura con trasferimento dei pazienti. L’ASL Foggia, notiziata dalla Guardia di finanza in merito <alle gravi irregolarità nella gestione dei ricoveri alla Casa di cura>, affidava alla UVAR la verifica tecnico-sanitaria straordinaria sui ricoveri <al fine di accertare se le somme corrisposte dall’ASL Foggia in favore della Casa di cura siano dovute e in quale misura>.    Dal suo canto il dirigente del Servizio P.G.S. disponeva la revoca dell’accreditamento provvisorio della stessa Casa di cura. Provvedimenti regolarmente impugnati dinanzi al TAR di Bari dalla dirigenza della Casa di cura S. Michele che nelle more della decisione, chiedeva il rilascio dell’autorizzazione all’esercizio dell’attività sanitaria per 20 posti letto di geriatria e 15 di lungodegenza. Richiesta che è stata accolta favorevolmente.

Michele Apollonio
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