La Siponto antica che non finisce di stupire: di Aldo Caroleo

Una antica chiesetta merge dal suo passato. Percorrendo i sentieri che circondano e delimitano l’area che insiste nelle immediate adiacenze dell’Anfi

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Una antica chiesetta merge dal suo passato.

Percorrendo i sentieri che circondano e delimitano l’area che insiste nelle immediate adiacenze dell’Anfiteatro della Siponto romana, ci si imbatte in lontananza in una costruzione che a prima vista sembrerebbe una struttura rurale.

Tante volte sono stato affascinato da quella costruzione ma quelle volte che ho cercato di avvicinarmi, sono stato dissuaso da dei minacciosi e poco disponibili cani da guardia.

Ma la tentazione e il fascino che veniva fuori erano tanti.

Ci sono ritornato ,anche perché una studentessa doveva farne una tesi, e fortunatamente, invece dei cani c’era una famigliola di Polacchi che si sono dimostrati molto disponibili a farmi osservare la struttura.

E le mie aspettative non sono andate deluse.

Non di una costruzione rurale si tratta, ma di una vera e propria chiesa, con tanto di portalino d’ingresso con edicola ( vuota ma che conteneva statuetta sacra) e rosoncino, anch’esso vuoto.

Osservando bene le pietre (sono sempre quelle che parlano), ho riscontrato dei segni di mani graffite e molte date, molti numeri, molti segni, alcuni nomi e dei segni abbastanza enigmatici che potrebbero riferirsi appartenenti all’alfabeto runico, ma tutte da decifrare.

Ciò che destato il mio interesse, come appassionato dei simboli e dei segni, è il fatto che non solo le mani sono graffite ma anche gli avambracci: cosa che non ho trovato nei graffiti da Santa Maria Maggiore , né a San Leonardo.

L’interno è a volta a botte e sulle pareti sono delle nicchie che evidentemente ospitavano delle statue o arredi sacri. Particolare è anche la presenza di un camino abbastanza grande nato, secondo me,ma non ne sono certo, con la chiesa che ho datato tra la fine del 1400 e la metà del 1600 , ma da verificare quando tutto sarà leggibile.

Anche all’interno una grande quantità di mani graffite, segni, molti numeri e anche segni graffiti che non sono decifrabili perchè le pareti sono completamente annerite dal fumo del camino.

La domanda che mi sono posto, e che mi pongo,fino a che non avrò avuto altri elementi nella mia ricerca è che il piccolo edificio si trova a circa 500-600 metri in linea d’aria dalla Basilica di Santa Maria Maggiore,meta dei pellegrinaggi e questo piccolo edificio sacro è sicuramente stato oggetto fino alla fine del 1700 e oltre di altre visitazioni dei pellegrini che notoriamente visitano luoghi legati ad eventi miracolosi, e le mani graffite lo dimostrano: esse rappresentano il ringraziamento per la grazia ricevuta o una sua richiesta.

Altro elemento che mi induce a pensare ad un luogo legato a questi eventi, ma questa è solo una mia ipotesi, è quello della presenza nelle immediate vicinanze dell’edificio, di una cisterna per la raccolta delle acque con un ingegnoso ed affascinante sistema di canalicoli scavati nella roccia che portano appunto nella cisterna stessa, ancora in perfette condizioni e contenente acqua.

La tentazione di attribuire a quest’acqua virtù miracolose ,come motivo delle frequentazioni, è tanta. Anche perché non vi sono tracce di nomi di santi ,almeno a questo punto della mia ancora incompleta ricerca.

Inoltre, la posizione vicina all’Anfiteatro, e quindi alla Siponto Romana ,potrebbe far presupporre l’esistenza di qualche tempio pagano per il culto delle acque , ma anche di un impianto termale con proprietà curative. Proprietà e benefici effetti che poi sono continuati, sotto il Cristianesimo,per sincretismo.

Questo vuole essere il primo passo, e lo faccio per divulgare queste mie modeste conoscenze per il beneficio di tutti. Naturalmente il lavoro è ancora molto lungo per raggiungere le certezze.

Ma come sempre Siponto Antica, , non finirà mai di stupirci e di affascinarci e di emozionarci e sembra dirci, quasi in modo ironico.

“ continua a cercare e troverai”

 Rivolgo il mio invito a coloro che possono dare degli altri contributi sulla conoscenza di questo sito, perché la cultura è e deve essere messa sempre a disposizione di tutti.

Aldo Caroleo, Archeoclub Siponto
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