Realizzare un risparmio sulla bolletta dei rifiuti al tetto massimo consentito - altolà della Regione Puglia alla costruzione dell’impianto di compos
Realizzare un risparmio sulla bolletta dei rifiuti al tetto massimo consentito – altolà della Regione Puglia alla costruzione dell’impianto di compostaggio – mancanza di una programmazione>>
La raccolta differenziata porta a porta fa un altro passo avanti. Il servizio si estende alla “Zona2”. C’è ancora la gran parte della città e relativa popolazione da servire. Al di là degli esempi negativi di cittadini poco inclini al rispetto delle regole, la popolazione, almeno quella fin qui interessata, ha risposto alla innovazione introdotta in ogni caso da stabilizzare. Tra le componenti che hanno motivato i cittadini a dare seguito alla differenziata porta porta, vi è indubbiamente quella di poter realizzare un risparmio sulla bolletta dei rifiuti al tetto massimo consentito. Le dichiarazioni esultanti del sindaco e i comunicati roboanti aziendali suffragati da premi e da ultimo dell’affrancazione della ecotassa di 250mila euro, inducono ad attese concrete in termini di riduzione della tassa sui rifiuti solidi urbani. Sarà quello il momento della verità. Per il momento pare sia solo scampato il pericolo di un ulteriore aumento di quella tassa. Ma la gente si aspetta una effettiva diminuzione del prelievo dalle tasche dei cittadini. Il timore è che i benefici acquisiti vadano a sostenere la sfuggente voce “costi” dell’ASE.
Su questo versante, quello appunto dei costi, c’è da registrare un altolà della Regione Puglia alla costruzione dell’impianto di compostaggio per il trattamento dell’umido dei rifiuti urbani ai quali si aggiungeranno i residui della Cymodocea spiaggiata a Siponto. Il compostaggio consente la trasformazione della frazione umida dei rifiuti solidi urbani ma anche gli scarti di produzione agricola e industriale biodegradabili, in compost. Il processo è di tipo biologico aerobico con mineralizzazione dei componenti. La decomposizione aerobica libera una notevole quantità di energia sotto forma di calore oltre 70 gradi. L’effetto collaterale più evidente è quello della puzza (ricordate la puzza che emanava la discarica prima di essere chiusa?).
Di qui la necessità di una opportuna ubicazione dell’impianto progettato dalla società “Ingegneria ambientale srl” con l’ingegner Giuseppe Velluzzi mandante, lo stesso divenuto poi il direttore generale dell’ASE di Manfredonia, impegnato altresì come progettista, direttore dei lavori e sicurezza del Centro comunale raccolta nel Primo piano di zona nonché progettista dell’impianto di biogas da biomassa vegetale realizzato a nord dell’area industriale D46. L’investimento complessivo per il compostaggio ammonta ad oltre 19milioni di euro.
La regione Puglia ha ripetutamente manifestato “perplessità” in ordine alla localizzazione dell’impianto, alla destinazione urbanistica (pascolo) dell’area prescelta, al P.P.T.R. adottato dalla giunta regionale 1435 del 2.8.2013, per la vicinanza di un bacino idrografico, nonché alla vicinanza ad attività alberghiere e abitazioni. Strano come gli ambientalisti ad oltranza non solo locali, ignorino o sottovalutino tale questione che comporta implicazioni non solo ambientali di notevole portata. La puzza una…attrazione in più per i turisti. L’ultima deroga richiesta dalla giunta Riccardi è stata ignorata dalla Regione Puglia. L’impianto di compostaggio è il nodo nevralgico nel sistema di raccolta differenziata dei rifiuti: senza quell’impianto, posto in luogo adatto, la differenziata non ha senso, i rifiuti devono essere trasportati altrove con quale aggravio dei costi lo dice lo stesso sindaco. Ancora una volta questa amministrazione cade sulla mancanza di una programmazione corretta e lungimirante. Con buona pace degli sperati risparmi.
Michele Apollonio
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