Manfredonia Nuova “Multe a gogò, un vero disastro”

  Una città di 57.400 abitanti, un’Amministrazione ed un Sindaco eletti al secondo mandato, al motto de #ilbellovieneora, e noi da un anno ad aspettar

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Una città di 57.400 abitanti, un’Amministrazione ed un Sindaco eletti al secondo mandato, al motto de #ilbellovieneora, e noi da un anno ad aspettare il bello che dovrebbe venire, ma in realtà le uniche cose “belle” arrivate finora solo aumenti a go-go di tutte le imposte, ai danni dei contribuenti, ed ora una miriade di ammende, cadute a pioggia sulla testa dei cittadini. Sono circa 2.490.724,35 mila gli euro previsti in entrate nel bilancio comunale, rispetto alle 750.000 dello scorso anno, per colpire tutti coloro che in qualche modo hanno violato la normativa comunale, tra cui rientrano le violazioni al codice della strada. Ma fin qui non abbiamo nulla da recriminare, va da sé che chi viola le norme deve essere sanzionato, solo in questo modo gli indisciplinati o i distratti, possono comprendere il rispetto delle regole e comportarsi da cittadini civilmente responsabili.

Tutto giusto e sacrosanto, ma il “bello viene ora”, tanto per rifarsi al motto originario. La domanda sorge spontanea: una tale moltitudine di ammende comminate, sono scaturite per ottenere il risultato sopra detto o è solo un modo per colmare i buchi alla finanza “allegra”, avutasi negli ultimi anni? La segnaletica stradale sita in città è a norma, secondo quanto previsto dal codice della strada? Basta girare le vie cittadine, per accorgersi che in molte zone la segnaletica orizzontale è scarsa oppure del tutto assente, ben diversamente da quanto previsto dall’art. 40 del Codice della Strada, il quale richiede che le strisce tracciate sulla strada, contribuiscono a regolare il traffico e la circolazione, ma è anche utile a guidare gli utenti per i giusti comportamenti da seguire, dunque esse debbono essere mantenute costantemente integre.

VeniamO alla segnaletica verticale. In diverse zone del centro abitato è allocata una segnaletica verticale non perfettamente a norma, con il colore sbiadito o assente del tutto, risultando di conseguenza poco visibile agli utenti, secondo quanto stabilito dall’art. 39 del C.d S, che richiede per la stessa segnaletica colori ben visibili e con un riflesso che deve rientrare nelle apposite tabelle di riferimento, tanto che essi debbono essere controllati ogni 7 anni, nel caso di normale esposizione nelle medie condizioni ambientali, e se i valori trigonometrici e riflettenti non rientrino nelle tabelle di riferimento, vanno sostituiti.

Un altro capitolo va riservato alla segnaletica, sia verticale che lampeggiante (i semafori), spesso coperti da vegetazione, come quelli insediati in via Di Vittorio, e non solo, dove la segnaletica verticale e il semaforo stesso o parte di esso, vengono costantemente coperti dalla vegetazione, risultando quindi visibili all’autista solo parzialmente. Detto ciò, un’altra domanda deve essere posta e trovare necessaria risposta: le ammende comminate davanti a una segnaletica non a norma, ha validità? Ed ancora, l’ufficiale che rileva un ammenda di fronte a un divieto non a norma di per sé, sta operando in condizione di legittimità o compie un abuso?

Chi di dovere risponda. Ma, soprattutto, è necessario sapere dalla nostra Amministrazione se è consapevole che, oltre ad aumentare il proprio approvvigionamento con le multe, per risanare il grosso debito accumulato, si attiverà per fare manutenzione al manto stradale in dissesto e provvederà alla stessa segnaletica, ormai obsoleta e poco visibile, giacché, a norma del art. 37 del C.d.S., l’Amministrazione è responsabile della manutenzione della segnaletica e della manutenzione del manto stradale, e viene ritenuta direttamente responsabile se da tale incuranza scaturiscono danni a terzi. Se il cittadino viene multato quando sbaglia, perché non viene multata la stessa amministrazione quando viene meno ai propri doveri d’Ufficio?

Antonella Umbriano, di Manfredonia Nuova
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