Sequestro di ricci di mare

Tra le prelibatezze che specie in estate offre la assortita fauna marina, il riccio per l’appunto di mare è tra le più ricercate. Una vera leccornia

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Tra le prelibatezze che specie in estate offre la assortita fauna marina, il riccio per l’appunto di mare è tra le più ricercate. Una vera leccornia per i buongustai. Tanto ricercata da esserne proibita la cattura. Se non a ben definite condizioni. Che, tanto per cambiare, non sono osservate quanto meno da chi di quel delicato e ricercato frutto di mare fa commercio. Per loro sfortuna ma per la buona tutela del patrimonio ittico, ci sono gli uomini della Guardia costiera della Capitaneria di porto che al momento giusto intervengono per riportare le cose alla loro legalità che significa anche rispetto della natura.
Ed è così che un pescatore sportivo subacqueo è stato sorpreso mentre era intento alla cattura di ricci di mare proprio nello specchio d’acqua antistante il porto turistico di Manfredonia. Aveva portato in superficie adagiati sulla barca d’appoggio, già 150 esemplari e se non fossero intervenuti i marinai della Guardia costiera il numero sarebbe salito di molto.
Oltre che per il numero dei ricci catturati, il pescatore sportivo è stato sanzionato per l’uso delle bombole: due elementi tassativamente non ammessi. <Com’è noto> spiega il comandante della Capitaneria dio porto di Manfredonia, Nicola Latinista <la pesca sportiva del riccio di mare può essere praticata soltanto in apnea, con l’ausilio di un coltello e guanti con il palmo rinforzato. E’ assolutamente vietato il prelievo di più di 50 esemplari di ricci per pescatore ed inoltre vi è il divieto assoluto del prelievo dell’animale durante i mesi di maggio e giugno proprio per dare la possibilità all’animale di potersi riprodurre sotto costa. Inoltre non si possono prelevare dall’ambiente ricci di una misura inferiore ai 7 (sette) cm di diametro>.
Insomma, prima di attivarsi non solo per questo tipo di pesca bensì per tutte le attività che riguardano il mare, è necessario informarsi opportunamente per non incappare nei rigori della legge e talvolta preservarsi dalle tante insidie che il mare pur nasconde.
E a proposito dio insidie, ci sono anche quelle tramate dall’uomo. Nel corso delle operazioni di vigilanza del mare, sempre il personale della Capitaneria di porto a bordo della unità navale GC 85, ha rinvenuto e naturalmente sequestrata, una rete da posta priva di idonea segnalazione. La rete da posta, così chiamata perché posta verticalmente in mare, può costituire, se per l’appunto non segnalata, un serio pericolo non solo per la navigazione. <La vigente normativa> precisa il comandante Latinista <ai fini della sicurezza della navigazione e della salvaguardia della vita umana in mare, prevede che all’estremità dell’attrezzo debbono essere posizionati dei galleggianti di colore giallo con bandiere di giorno, e fanali di notte, dello stesso colore visibili a distanza non inferiore a mezzo miglio>.
Naturalmente i controlli in materia di conservazione di prodotti ittici, sono condotti anche a terra nei ristoranti e negli stabilimenti balneari, finalizzati alla salvaguardia della salute pubblica e alla tutela del consumatore.
Michele Apollonio

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