Migliorare la filiera per salvare il grano duro di Capitanata

Si è svolta oggi a Foggia durante la Fiera dell'Agricoltura e della Zootecnia una tavola rotonda sulle filiere del grano duro tra esperienze sul ter

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Si è svolta oggi a Foggia durante la Fiera dell’Agricoltura e della Zootecnia una tavola rotonda sulle filiere del grano duro tra esperienze sul territorio e aspettative. Al convegno, oltre all’assessore Leo Di Gioia e al direttore del Servizio Provinciale Agricoltura, Antonio Ursitti, hanno preso parte i vertici provinciali delle associazioni di categoria, i rappresentanti dei pastifici “Granoro”, Marina Mastromauro, e “Tamma”, Fedele Sannella. I lavori sono stati introdotti da Ursitti che ha illustrato il quadro generale della cerealicoltura pugliese. In Puglia si producono in media 9 milioni di grano duro, oltre un milione e mezzo solo in Capitanata che resta la provincia più gialla d’Italia: su 35o mila ettari di seminativi in Puglia, ben 242 vengono seminati nella sola provincia di Foggia. Il primo intervento è stato quello di Giannicola Caione, presidente OP filiera Barilla. “Il grano del Tavoliere è sinonimo di garanzia per la pasta. Occorre rafforzare la filiera per migliorare la commercializzazione e contrastare la diminuzione del prezzo. Durante la conferenza è intervenuto il presidente di Confagricoltura Foggia, Onofrio Giuliano, che ha lanciato l’allarme per la prossima produzione di frumento duro, il cui prezzo di mercato è diminuito del 30%  nell’arco di un anno. “Si prevede l’ennesima campagna insoddisfacente”. Per l’assessore alle Politiche agricole della Puglia, Di Gioia, “questo è un comparto strategico per la Capitanata e le filiere vanno incrementate per migliorare la commercializzazione e la qualità del prodotto”.
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