Referendum trivelle. WWF Foggia: "Dalla Capitanata un SI più forte

La mobilitazione per il SI contro le trivelle ha per la Capitanata il valore inderogabile di un territorio e del relativo mare che ha vissuto diretta

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La mobilitazione per il SI contro le trivelle ha per la Capitanata il valore inderogabile di un territorio e del relativo mare che ha vissuto direttamente l’assalto delle multinazionali del petrolio”. E’ quanto dichiara il WWF Foggia all’indomani della grande manifestazione organizzata ieri a Bari SI-AMO IL MARE e capitanata dal Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano.

Per il WWF locale la vittoria del SI al referendum del 17 aprile costituirebbe una fondamentale barriera per bloccare l’assurda idea di mettere in pericolo il meraviglioso mare della Capitanata e delle Tremiti. L’associazione ambientalista ricorda gli effetti dannosi sull’eco sistema marino della tecnica dell’Air Gun e i rischi di un incidente petrolifero in un mare chiuso e piccolo come l’Adriatico.

Il WWF evidenzia “che ben 42 piattaforme (il 47,7%) delle 88 piattaforme localizzate nella fascia off-limits delle 12 miglia non hanno mai passato la procedura di Valutazione di Impatto Ambientale. Il Governo ha stralciato il Piano delle aree impedendo lo svolgimento della Valutazione Ambientale Strategica e ISPRA (l’Istituto di ricerca del Ministero dell’Ambiente) collabora con il Ministero dell’Ambiente e nel contempo è consulente di ENI, il maggiore player del settore”.

Il WWF rileva inoltre che l’età media delle piattaforme offshore entro le 12 miglia è di 35 anni e che ben il 48% delle piattaforme supera i 40 anni di attività. Di queste 8 (tutte dell’ENI) sono classificate come “non operanti” e ben 31 (il 35% del totale delle 88 piattaforme) sono classificate come “non eroganti”.

In conclusione “il WWF chiede al Ministero dello Sviluppo Economico perché, in accordo con il Ministero dell’Ambiente, non sia stato chiesto alle aziende estrattive di procedere allo smantellamento e al ripristino dei luoghi per le 8 piattaforme “non operative”. Inoltre chiede come mai non sia stata condotta un’indagine accurata sulle piattaforme “non eroganti” per stabilire se in molte di queste non si nascondano in realtà strutture che devono essere smantellate?”

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