Sangalli: altro incontro interlocutorio al MISE

L’ultima riunione al Mise è stata preparatoria di quelle tecniche nelle quali si analizzeranno le proposte di imprenditori interessati a rilevare lo s

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L’ultima riunione al Mise è stata preparatoria di quelle tecniche nelle quali si analizzeranno le proposte di imprenditori interessati a rilevare lo stabilimento Manfredonia vetro ex Sangalli. Si comincerà il 21 aprile prossimo, alle ore 14, quando si riuniranno, appositamente convocati, sindacati ai vari livelli, curatela dello stabilimento, esponenti del ministero (si spera del governo), imprenditori aspiranti acquirenti, istituzioni locali. Il punto della situazione l’ha tracciata il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, presente anche in questa occasione.
<Si tratta di una vertenza molto difficile e complessa> ha evidenziato. <Le aziende che hanno manifestato l’interesse ad acquistare l’intero stabilimento, che è l’opzione che a noi interessa, non sono molte. Sappiamo che ce ne sono altre che non hanno ancora formalizzato la loro richiesta e che potrebbero essere interessate, le stiamo sollecitando ad intervenire sperando che facciano in fretta, perché lo stabilimento non ha tempo: tenerlo anche solo nelle condizioni in cui si trova costa molti soldi, la curatela non ha denaro per reggere a lungo, in più ci sono alcuni settori del personale che non sono coperti dalla cassa integrazione. Anche questo mette un’ansia enorme>.
Emiliano non ha nascosto di essere preoccupato <ma dobbiamo combattere sino all’ultimo> ha incoraggiato <sperando che questi possibili acquirenti di livello, con i quali ovviamente sto cercando di intrattenere un rapporto quotidiano, alla fine decidano per il meglio. E comprendano che i vantaggi che la Regione Puglia può mettere a loro disposizione per l’acquisto dello stabilimento rendono questa operazione economicamente interessante>.
Come noto la Regione Puglia già al tempo della gestione Sangalli, aveva messo a diposizione un congruo contributo per la ricostruzione del forno fusorio. Poi si scoprì che la storia della ricostruzione di quel forno, cuore dell’intero processo produttivo dello stabilimento, era soltanto un espediente tattico per coprire la ritirata da Manfredonia a beneficio di Porto Nogaro. Più che giustificata pertanto la prudenza con la quale si affronta la questione oggi, quando a decidere le sorti di quella fabbrica c’è un curatore fallimentare i cui interessi sono certamente diversi da quelli dei lavoratori e delle istituzioni che seguono l’evolvere della vicenda i cui riverberi, positivi o negativi, vanno oltre il territorio che fa capo a Manfredonia.
E in questa prospettiva va intesa la massiccia spedizione a Roma dei lavoratori ex Sangalli, per un sit-in dinanzi a Montecitorio per richiamare l’attenzione dei parlamentari sulla questione Manfredonia vetro che mette a repentaglio l’avvenire di circa 400 famiglie. Tale iniziativa era stata supportata con l’invio di un migliaio di e-mail ad altrettanti parlamentari. La manifestazione supportata con gazebo, striscioni e bandire si è svolta con il massimo ordine. Numerosi i sindacalisti intervenuti (tra gli altri Roberto Aprile dei Cobas e Roberto Palladino della UIL) e i parlamentari che si sono soffermati a discutere con i lavoratori. Al presidente Michele Emiliano e al sindaco Angelo Riccardi, si sono uniti tra gli altri gli onorevoli Michele Bordo, Ludovico Vito, Colomba Mongelli del PD, Davide Tripiedi e Claudio Cominardi del M5S, Rosario Pasquini e Antonio Placido di Sel, l’ex ministro Maurizio Gasparri.
Michele Apollonio

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