Il 3 febbraio a Roma le spoglie di Padre Pio: boom prenotazioni

Conto alla rovescia per uno dei grandi eventi del Giubileo: il 3 febbraio arriveranno a Roma le spoglie di San Pio e di San Leopoldo, i due santi con

AQP, da domani possibili restrizioni
Manfredonia. Elezioni politiche 2018. Trasporto pubblico per anziani e disabili
Pazienti maltrattati, telecamere obbligatorie nelle strutture pugliesi: via libera della Corte Costituzionale

Conto alla rovescia per uno dei grandi eventi del Giubileo: il 3 febbraio arriveranno a Roma le spoglie di San Pio e di San Leopoldo, i due santi confessori che Papa Francesco ha voluto in Vaticano per mostrarli come esempio ai Missionari della Misericordia, i sacerdoti che in questo Anno Santo si sono resi disponibili a portare il sacramento della penitenza ovunque.

«C’è un grandissimo entusiasmo, una grande attesa, da quando è partita la notizia, tantissime persone hanno ‘incendiatò il nostro telefono». A parlare e mons. Pietro Bongiovanni, parroco di San Salvatore in Lauro, che è un pò la ‘casa romanà di padre Pio. «All’udienza del 6 febbraio, dedicata appunto ai gruppi legati a Padre Pio, si sono iscritti già 60mila pellegrini ma prevediamo che il numero aumenti, perchè c’è sempre gente che si aggiunge all’ultimo momento», dice padre Bongiovanni.

Padre Pio, che in vita sua si è mosso molto poco, farà dunque un vero e proprio pellegrinaggio: a Roma sosterà prima nella chiesa dei cappuccini, San Lorenzo al Verano, poi appunto a San Salvatore in Lauro e infine nella basilica di San Pietro. Tanta è l’attesa che sono previste per l’arrivo messe a raffica: il 4 a San Salvatore si celebrerà alle 22, a mezzanotte, alle 3 e alle 6. E poi ancora alle 8, alle 10, 12 e 14.

«Sono quindici anni che seguo i gruppi di preghiera di Padre Pio, 450 a Roma e nel Lazio, e sono sempre rimasto sbalordito dalla risposta che supera anche le più rosee attese». Padre Pio è ancora un punto di riferimento forte per i fedeli e alla sua spiritualità fanno riferimento anche gruppi giovanili o ordini religiosi con crescenti vocazioni. «I giovani vogliono modelli credibili, non fanno mai le cose tanto per fare», sottolinea al proposito il sacerdote.

La traslazione delle spoglie di padre Pio e padre Leopoldo nasce dalla devozione di Bergoglio per queste due figure; «il primo si calcola abbia confessato oltre due milioni di persone e anche il secondo ha trascorso gran parte della sua vita in confessionale».
E su padre Pio in particolare, don Bongiovanni racconta quando nel 2000, portò, insieme ai responsabile della Casa Sollievo della Sofferenza (la struttura sanitaria di san Giovanni Rotondo voluta dal santo), le reliquie a Buenos Aires.

“Erano gli anni della grande crisi economica in Argentina, si vedeva gente che rovistava nella spazzatura, e Bergoglio volle quelle reliquie come segno di speranza per il popolo. Ci chiese soprattutto di andare nelle favelas, in mezzo ai poveri. Mi ricordo ancora che nella messa in cattedrale a Buenos Aires c’era talmente tanta gente che non si riusciva a starci tutti. Poi il cardinal Bergoglio ci invitò a casa sua, ci offrì del tè. Trovammo l’uomo che è poi quello vediamo oggi, quello che è diventato Papa».

L’11 febbraio le spoglie di Padre Pio lasceranno Roma per esser trasportate di nuovo a San Giovanni Rotondo, ma prima ci sarà una tappa a Pietrelcina, «il paese dove è nato, è vissuto, ha ricevuto per la prima volta le stimmate. So che lo stanno aspettando anche lì con grande entusiasmo. Sono proprio fuori dalla grazia di Dio», conclude con una battuta don Pietro. (ANSA).

false

COMMENTI

WORDPRESS: 0