Di Maio a Manfredonia, di Michele Apollonio

Una diffida al Ministero dell’Ambiente a non concedere l’autorizzazione alla società Energas a costruire un deposito costiero di Gpl nell’area indust

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Una diffida al Ministero dell’Ambiente a non concedere l’autorizzazione alla società Energas a costruire un deposito costiero di Gpl nell’area industriale di Manfredonia è già partita; e se dovesse procedere nell’iter autorizzativo impugneremo gli atti in tribunale; e se tutto questo dovesse essere infruttuoso siamo pronti a schierarci davanti alle ruspe>.
Luigi Di Maio in visita a Manfredonia, aggiunge pepe al sale già abbondantemente sparso dai colleghi pentastellati on. Luca Frusone, delle consigliere regionali Antonella Laricchia e Rosa Frusone, dei consiglieri comunali di Manfredonia Gianni Fiore e Massimiliano Ritucci, sulla discussa questione Energas.
Il parlamentare delle 5 stelle nonché vice presidente della Camera dei deputati è stato accolto all’auditorium “Serricchio” di Palazzo dei Celestini da una folla plaudente che gli riservato una accoglienza da “prima repubblica”. Tra i presenti molti provenienti dai centri viciniori ma anche di fede non proprio stellata. Prima di approdare all’auditorium, Di Maio guardato a vista da una folta scorta, è stato a visitare i lavoratori della vetreria Sangalli (ne riferiamo a parte).
L’incontro all’auditorium ha avuto un unico tema, il deposito Gpl Energas. A tratteggiare i vari aspetti della questione, naturalmente secondo il loro punto di vista abbondantemente noti e attestati sul “no” a quel progetto, i vari rappresentanti del Movimento 5 stelle regionali e locali. Fiore e Ritucci hanno evidenziato la posizione alquanto trascurata delle amministrazioni passate nei confronti degli atti riguardanti la questione, mentre le regionali hanno confermato di aver presentato a loro volta una di aver inviato una diffida agli organi di riferimento della Regione Puglia, a rilasciare atti riguardanti la fattibilità dell’impianto di Gpl.
A rafforzare questa posizione di deriva “contro” in contrapposizione ad una sponda orientata verso il “pro”, l’on. Di Maio che a sostegno della diffida già inviata – ha precisato – ai responsabili del Ministero dell’ambiente, ha denunciato la mancanza di un Piano nazionale energetico che preclude – ha sostenuto – una visone di prospettiva nel settore. Una mancanza – ha aggiunto – cui stanno lavorando a colmarla i tecnici di 5 stelle. Ha altresì invitato la Regione Puglia a varare almeno un atto di indirizzo in tal senso.
Tra le altre notazioni evidenziate a sostegno della tesi no Energas, quella che coinvolge l’Aeronautica militare per la presenza della base Nato di Amendola, un pericolo essa stessa per il potenziale bellico che detiene, che potrebbe essere un bersaglio terroristico le cui conseguenze si potrebbero riverberare sul deposito sebbene sito ad una quindicina di chilometri di distanza,
Di Maio ha polemizzato sui provvedimenti che il governo Renzi va varando. Durante tutte le due ore e passa di discorsi accompagnati da ripetuti applausi, è mancato un sia pur indiretto riferimento al lavoro, la parola “lavoro” non è stata mai pronunciata. Per chi si aspettava un qualche spiraglio di speranza su quel fronte fondamentale per decine di migliaia di lavoratori senza lavoro ormai da anni, è rimasto deluso. Tutto pare dipenda da questo deposito di Gpl, oltre non c’è nulla. Né pare ci sia chi se ne preoccupi.

Di Maio da Sangalli

Nel corso della visita a Manfredonia, il portavoce del Movimento 5 stelle Luigi Di Maio ha compiuto un passaggio tra i lavoratori della Sangalli vetro da ormai circa un anno, come noto, senza lavoro e senza alcun sostegno economico. Nell’assicurare l’interesse suo personale per <venire a capo di una situazione nella quale il Mise ha fin’ora solo perso tempo>, Di Maio si affida all’intervento del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. <Al mio ritorno a Roma – ha assicurato – sarà mia premura informare della questione il presidente Mattarella perché intervenga a risolvere una questione che rischia di perdersi. Questa fabbrica tra le più moderne d’Europa – ha affermato – ha saputo imporsi sul mercato e fino ad un anno fa aveva un suo ruolo nel settore>. Di Maio ha attribuito <alla scelte scellerate aziendali la brusca fermata dello stabilimento realizzato con fondi pubblici serviti per realizzare altrove una nuova fabbrica>. A tal proposito Di Maio ha proposto la istituzione di una Exit tax a carico di quegli imprenditori che lasciano l’Italia per andare a realizzare i propri impianti in altri Paesi. L’esponente di 5 stelle ha fatto riferimento ad un <advisor greco pronto ad investire su Manfredonia ma – ha sostenuto – a quanto pare il Mise indugia>.
La problematica della Sangalli vetro non è semplice: è un intreccio di politica economica, concorrenza e costi di mercato. Ma non per questo irrisolvibile. I lavoratori confidano nel buon esito della vertenza della somma di interventi promessi. E dire – commentano gli stessi lavoratori – che questo stabilimento al suo nascere è stato vivacemente osteggiato peggio che per il Gpl, mentre ora, grazie all’esperienza vissuta, si fanno i salti mortali per mantenerlo in vita.
Michele Apollonio

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