Manfredonia snobbata da Ulisse

Fra i due milioni di spettatori che sabato 10 scorso sono rimasti incollati al televisore per seguire la trasmissione “Ulisse” di Alberto Angela incen

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Fra i due milioni di spettatori che sabato 10 scorso sono rimasti incollati al televisore per seguire la trasmissione “Ulisse” di Alberto Angela incentrata sulla Puglia turistica-culturale, c’erano anche quelli di Manfredonia che speravano di poter vedere anche Manfredonia citata fra le tante località ci eccellenza che la Puglia offre. Una speranza rimasta delusa. In tutta la durata del programma protrattosi per alcune ore, di Manfredonia neanche l’ombra, nemmeno una citazione, un passaggio a volo d’angelo. Niente. Non meno considerazione è stata data, quanto meno rispetto ad altre province, alla stessa Capitanata.
Il buon Angela si è soffermato, anche con dovizia, su tante particolarità di località indubbiamente meritevoli di considerazione, evitando, come lo facesse di proposito, tanta è stata la cura a saltare questa città dal millenario, intenso e glorioso passato, splendida erede della romana Siponto per mano dello svevo re Manfredi, figlio prediletto di Federico II. Un territorio ricco di vestigia che fanno bella ed esaltante mostra di sé i cui richiami vanno oltre i propri confini, testimonianze straordinarie di eventi e vicende affidate ad una infinità di libri di storia e di arte. L’abbazia di san Leonardo di Lama Volara casa madre dei Teutonici, la basilica di Siponto con la sua invitante area archeologica, la fortezza reale di re Manfredi col suo Museo nazionale archeologico che custodisce, tra l’altro le stele daunie uniche testimonianze della cultura troiana trasposta su queste sponde dai superstiti di Troia, e ancora gli ipogei “Capparelli” pregevoli per essere gli unici o tra i epochi appositamente scavati nel tufo per le sepolture.
Città e territorio offrono ancora tanto e di diversificata espressine paesaggistica e naturalistica (si pensi alla spettacolare Oasi lago Salso), ma basterebbero i citati monumenti per giustificare una loro inclusione nel panorama delle preziosità pugliesi.
Stupisce e rammarica il trattamento “speciale” riservato alla Capitanata. Una amarezza che si acuisce nel vedere che ci sarà una seconda puntata dedicata alla Puglia ma focalizzata sul solo Salento. Ripetiamo: non che non lo meriti, ma, ripetiamo, una pari attenzione sarebbe stata opportuna per la Capitanata una realtà straordinaria tale da essere considerata una regione a sé stante spaziando tra mare, laghi, foreste, presidi storici e culturali di singolare valenza. Manfredonia fra queste realtà è certamente fra le più in vista.
Ma perché tanta trascuratezza? E’ la domanda che le gente si è posta dopo il “buco” lasciato da “Ulisse”. E’ stata la RAI a non tenere nel debito conto questa parte della Puglia, o sono stati i “locali” a non segnalarla opportunamente? A Manfredonia da qualche anno si punta sulla valorizzazione turistica del suo territorio con in iniziative che però non pare sortiscano l’effetto fantasticato. La realtà da affrontare è ben diversa da quella che si ritiene di essere depositari. Si è ben lontani da quella organizzazione che il Turismo, quello che attrae e conquista, richiede. I richiami anche forti ci sono, mancano le basi che supportino un turismo concreto e senza delle quali non si va da nessuna parte. Meno che meno nei programmi RAI.
Michele Apollonio

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