Fiera del Levante «Basta con la crisi, si riparte dal Sud»

Aperta la cerimonia, primo intervento affidato come di consueto al sindaco di Bari, Antonio Decaro. Che affronta direttamente le polemiche sul rappor

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Aperta la cerimonia, primo intervento affidato come di consueto al sindaco di Bari, Antonio Decaro. Che affronta direttamente le polemiche sul rapporto difficile tra Renzi ed Emiliano. «Matteo, Michele ed io siamo tre sindaci oltre che tre compagni di partito. Tre sindaci che hanno l’obbligo morale, ancor prima che politico, di far sì che le parole pronunciate si trasformino in realtà. Di far sì che la collaborazione istituzionale prevalga su qualunque altra spinta». Decaro parlando dei progetti per riportare in Puglia i «cervelli in fuga» saluta l’ex presidente della Regione: «Colgo l’occasione per salutare e abbracciare Nichi Vendola». Alle sue parole ha fatto seguito un applauso. Ma Vendola, pur atteso, non è in sala.

Dopo Decaro prende la parola Michele Emiliano. Emozionato dice: «Per me è il discorso più importante dell’anno». Quindi cita le tenniste pugliesi Pennetta e Vinci impegnate tra qualche ora nella finale degli Us Open. «Mi sarebbe piaciuto andare a New York per partecipare all’evento. Ma il dovere me lo impedisce». Quindi quella che sembra una stoccata a Renzi: «Per noi qui in Puglia la partecipazione e la responsabilità verso i cittadini sono un metodo consolidato». Il passaggio è sottolineato da un applauso scrosciante e lungo. Emiliano usa toni forti nei confronti del governo anche quando parla di Sud. «Noi siamo leali, sosteniamo ogni governo della Repubblica come abbiamo fatto in precedenza con i tanti presidenti del Consiglio che in questi 79 anni sono arrivati qui per inaugurare la Fiera del Levante. Diciamo le cose guardando le persone degli occhi e ci aspettiamo di essere ascoltati. Ma il Paese non può fare a meno dei cittadini del Sud». Poi ha ribadito: «Qui non facciamo piagnistei». Quindi ha rivolto un pensiero a Vendola come già Decaro prima di lui: «Voglio salutare anche io Nichi. avrei voluto fosse qui per poterlo ringraziare e abbracciare». Emiliano parlando di Sud e di misure troppo a lungo attese, assume il tono da tribuno che gli è più congeniale. «Attendiamo che la promessa del governo di esentare i cofinanziamenti dal rispetto del patto di stabilità sia immediatamente mantenuta. Questa cosa la dobbiamo fare!» Quindi guarda la platea galvanizzata e scherza: «Mi sono accalorato? Non dovevo». Quindi ricomincia: «Quando la recuperiamo questa questione meridionale se non siamo messi in condizione?». Emiliano chiude il suo intervento nominando per la prima volta Matteo Renzi, fin qui solo evocato: «Noi non siamo buoni solo quando vinciamo le partite di tennis come hanno fatto Flavia e Roberta. Siamo buoni sempre. Quindi, sottosegretario De Vincenti, porti il nostro saluto affettuoso al premier Matteo Renzi».

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