Concordato e minacce al "patròn" Così finisce l'impero Sangalli

È la fine dell'impero Sangalli, tra gli insulti e le minacce al patròn Giorgio. ll tribunale di Treviso ha ammesso la Sangalli Vetro Manfredonia, soci

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È la fine dell’impero Sangalli, tra gli insulti e le minacce al patròn Giorgio. ll tribunale di Treviso ha ammesso la Sangalli Vetro Manfredonia, società attiva nella produzione di vetro, alla procedura di concordato preventivo. Il piano concordatario prevede di coprire gli oltre 90 milioni di euro di debito attraverso la cessione di beni mobili e immobili della società. I creditori saranno chiamati a pronunciarsi il prossimo 4 novembre alle ore 15.Per i chirografari si ipotizza una percentuale di pagamento molto bassa: cinque e mezzo per cento.

Mister Alitalia. Il ministero per lo Sviluppo economico, intanto, è al lavoro per evitare lo “spezzatino” e per cercare di garantire la continuità industriale dello stabilimento di Manfredonia (Foggia) di proprietà del gruppo trevigiano. A gestire questo passaggio delicato – assieme a Luigi di Fant – ci sarà Stefano Ambrosini, già commissario straordinario di Alitalia, così come è accaduto per altre due società della “galassia” di Susegana, la Sangalli Vetro Magnetronico e la Sangalli Vetro Satinato.

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Lo spezzatino. Finora, come hanno riferito i commissari Ambrosini e di Fant nel corso dell’ultima riunione al ministero, «non è stato possibile trovare soluzioni che contemplino la cessione aggregata dei beni societari nella loro interezza e senza parcellizzazioni, come invece auspicato al fine di mantenere la continuità delle attività e dell’occupazione negli impianti della Sangalli. Le uniche richieste presentate all’ufficio commissariale hanno riguardato l’interesse verso l’acquisizione disgiunta dei beni Sangalli». Sulla stessa linea il governatore della Regione Puglia, Michele Emiliano, che ha espresso «la speranza che si possa trovare un imprenditore che acquisisca le aziende Sangalli a Manfredonia per rilanciarne l’attività». Il Governo chiederà ai due advisor incaricati della ricerca di proseguire la propria attività almeno fino alla fine dell’anno.

Le minacce. L’azienda trevigiana si è insediata a Manfredonia godendo di cospicui fondi regionali a titolo di incentivo. Anche per questo motivo, l’idea della chiusura viene respinta con fermezza dalle associazioni sindacali: i lavoratori (a Manfredonia sono 170) hanno il dente avvelenato per quello che considerano un tradimento. Si sono raggiunti anche picchi di tensione notevole: nel corso di una delle recenti riunioni a Roma, Giorgio Sangalli è stato letteralmente accerchiato, insultato e minacciato («Veniamo a casa tua») da un gruppo di operai dell’azienda. A documentare l’aggressione verbale è stato lo speciale “Il grande bluff” curato da Alberto Nerazzini e trasmesso da Rai3.

Cassa integrazione. È stato fissato per il 4 agosto il tavolo ministeriale per la cassa integrazione straordinaria in favore dei lavoratori della Sangalli Vetro di Manfredonia. La crisi del gruppo del vetro, nato come azienda di commercio bottiglie per il settore vinicolo nel lontanissimo 1896, sembra ormai senza ritorno, almeno per quanto riguarda la gestione della famiglia fondatrice.

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