Elezioni regionali, il Tar respinge ricorso Poli Bortone

  Le schede elettorali delle Regionali non si toccano. E' questa la decisione cui sono giunti i magistrati della seconda sezione del Tar Puglia,

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Le schede elettorali delle Regionali non si toccano. E’ questa la decisione cui sono giunti i magistrati della seconda sezione del Tar Puglia, presieduta da Antonio Pasca, al termine di una giornata che ha tenuto in tanti con il fiato sospeso visto il rischio che incombeva sulla prossima competizione elettorale.

​I giudici hanno respinto con una sentenza il ricorso della candidata Adriana Poli Bortone (che è stata condannata anche al pagamento di 800 euro di spese per ogni parte costituita) che chiedeva la modifica delle schede di votazione ritenendo penalizzante la posizione a lei riservata nella parte sinistra del foglio elettorale “affollata” di altri candidati Governatori, rispetto a quella di Francesco Schittulli (solo nella parte centrale della scheda) e Michele Emiliano (solo nella parte destra). E’ questo il verdetto dei magistrati dopo tre ore di camera di consiglio e dopo oltre due ore di udienza nel corso della quale i difensori dei vari candidati hanno argomentato ampiamente sulle loro posizioni.

Adriana Poli Bortone aveva notificato venerdì scorso un ricorso urgente al Tar con il quale chiedeva di annullare e modificare la scheda elettorale, in quanto riteneva che il nome di Schittulli (con le sue liste collegate) da solo al centro della seconda facciata potesse “deviare l’elettore” risultando così lo stesso candidato (illegittimamente) favorito.

Secondo la procedura, l’ordine di posizione nelle schede elettorali viene deciso secondo il metodo del sorteggio e il contestuale inserimento dei candidati e delle liste collegate è possibile in uno spazio di massimo nove righe per ciascuna facciata della scheda elettorale; oltre a non poter modificare l’ordine del sorteggio, non è possibile interrompere la sequenza delle liste nel caso di passaggio da una pagina all’altra.

Il caso ha voluto che le liste di Schittulli ed Emiliano finissero per ultime nel sorteggio: Schittuli ha tre liste ed Emiliano otto, insieme fanno undici quindi non era possibile inserirle in un’unica facciata. Da qui la necessità di lasciare Schittulli da solo nella facciata centrale ed Emiliano in quella di destra.

Per Adriana Poli Bortone (assistita dall’avv. Fabrizio Lo Foco), questo è un privilegio che devierebbe l’elettore – soprattutto per il solitario Schittulli in una facciata con tanto spazio bianco – e per questo aveva chiesto di modificare le schede spostando dalla prima facciata (dove c’è lei) alla seconda, quella centrale (di Schittulli) alcuni candidati. Ma i giudici non hanno condiviso tale tesi e, al contrario, hanno acvolto la tesi dei difensori di Schittulli e della stessa Prefettura: per il tar sono stati rispettati i criteri regolamentari ed è stato dunque il sorteggio (corretto) a determinare il lay out della scheda elettorale.

In un primo momento si pensava che il ricorso dovesse seguire l’iter processuale previsto dalla materia elettorale (sentenza di primo grado in tre giorni ed eventuale appello al Consiglio di Stato nei due successivi), ma nel corso della discussione il difensore di Adriana Poli Bortone ha impostato la sua arringa secondo il rito ordinario che prevede tempistiche e modalità diverse. Posizione contestata dagli avvocati dei controinteressati, Francesco Schittulli e Michele Emiliano, cui ha fatto seguito la comunicazione del presidente del collegio giudicante di riservarsi comunque una decisione in giornata. Cosa che è avvenuta poco dopo le 21 trattandolo come ricorso in materia elettorale.

In giudizio oltre a Schittulli (difeso dall’avv. Giovanni Vittorio Nardelli) si è costituito Michele Emiliano (assistito dagli avvocati Rocco De Franchi e Gianfranco Grandaliano) che aveva manifestato preoccupazioni per il rischio di “rinvio” delle elezioni (“possono saltare” ha scritto nella sua costituzione in giudizio). In caso di accoglimento del Tar sarebbe stato necessario ristampare oltre 4 milioni e 900mila schede, da distribuire a tutti i comuni, e il tempo a disposizione non sarebbe stato sufficiente.

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