Poste, Lepore: disagi da Manfredonia a Cerignola

”Riteniamo  doveroso intervenire e mettere a conoscenza la cittadinanza e le istituzioni sulle evidenti criticità degli uffici postali della provinci

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”Riteniamo  doveroso intervenire e mettere a conoscenza la cittadinanza e le istituzioni sulle evidenti criticità degli uffici postali della provincia di Foggia, ormai in sofferenza da tempo”. A lanciare la denuncia è il Segretario Provinciale dell’SLP CISL Antonio Lepore, che con una nota stampa spiega le ragioni di questa accusa: “Abbiamo atteso che il processo d’inserimento di alcune unità si completasse per stabilizzare gli organici, dopo esserci lamentati per le continue e numerose trasferte dei lavoratori da un ufficio ad un altro, per sopperire alle carenze di personale, le ferie negate ai lavoratori, la mobilità provinciale non completata, i continui sforamenti d’orario e i lavoratori che spesso non effettuano la pausa prevista per legge, per non far aumentare i disagi alla clientela con lunghe attese. Constatiamo però che è servito a poco”, rileva il Segretario del Sindacato maggiormente rappresentativo in Poste.

“Sul Gargano e sul Subappennino è ormai prassi consolidata l’apertura di un solo sportello, dove è il Direttore che deve servire i clienti, mentre in alcuni casi si hanno difficoltà proprio nell’apertura stessa degli uffici. Per non parlare delle forti criticità degli Uffici Centrali della città e nei maggiori centri della provincia quali Lucera, Cerignola, Manfredonia, Ortanova, S.Giovanni Rotondo e Torremaggiore dove ormai un presidio ottimale delle postazioni manca da tempo. Poi, gli ultimi esodi, alcune crescite professionali non rimpiazzate, la gestione delle risorse non coerente con la situazione reale degli uffici, hanno ulteriormente peggiorato la situazione con uffici che stanno lavorando con numerose unità in meno, che per noi significano almeno 40 sportellisti in meno. Situazione aggravata dalle numerose risorse part-time, circa 100, lasciando ad altre circa 390 full time , la gestione dei servizi in 91 uffici sparsi in tutta la provincia e che servono una popolazione di circa 700.000 abitanti. Lavoratori, questi, oggi spenti e demotivati poiché è da tanto che aspettano la trasformazione dei propri contatti in full time. Ma di fronte a questa richiesta pressante, abbiamo saputo che l’azienda intende invece togliere circa 15 risorse, ritenendole in più rispetto al fabbisogno.

Ma il peggio per la CISL potrebbe ancora venire: “L’arrivo delle festività, congiuntamente alla razionalizzazione festiva di alcuni Uffici Postali, non conseguirà gli effetti opportuni sia sulla possibilità di erogare le legittime ferie ai lavoratori, sia sulla qualità dei servizi da offrire ai cittadini, oramai divenuta un’araba fenice. Gli Uffici Postali che chiuderanno riverseranno fisiologicamente la loro clientela in quelli che rimarranno aperti, generando ancor più disagio ai lavoratori già in sofferenza negli Uffici più grandi della città, oltre che disservizi e attese sempre più lunghe per i cittadini”.

Il Segretario della SLP CISL lancia pertanto un appello: “Bisogna evitare il collasso. Stigmatizzando il comportamento aziendale, chiediamo che si inverta subito la rotta con l’immissione di altre risorse, assieme alla mobilità dei lavoratori pendolari che attendono da tempo di rientrare nelle sedi di residenza e alla trasformazione dei contratti ai lavoratori oggi part-time. Solo cosi la situazione degli organici della Provincia potrà alleviarsi, assieme ad un corretta funzionalità del servizio di pubblica utilità da offrire ai cittadini di questa provincia sempre più dimenticati.”

Redazione
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