Crisi clinica San Michele Manfredonia, l’Asl trova i soldi ma forse è troppo tardi

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Martedì scorso nel Comune di Manfredonia, il sindaco Angelo Riccardi ha incontrato i rappresentanti della funzione pubblica della Cgil di Foggia, guidati da Pietro Frattaruolo, insieme al Presidente della struttura sanitaria “San Michele”, Potito Salatto, per discutere delle difficoltà che l’azienda e i suoi lavoratori manifestano a causa dell’annosa problematica relativa ai rapporti contrattuali che legano la casa di cura all’Asl di Foggia.

Il confronto ha preso le mosse a partire dalla deliberazione numero 688 del 9 giugno 2014 del Direttore Generale dell’ASL di Foggia, Attilio Manfrini, che, ridefinendo le disponibilità finanziarie, ha chiesto parere preventivo all’Assessorato alle Politiche della Salute della Regione Puglia, per un incremento del Fondo Unico per l’acquisto delle prestazioni di ospedalità privata per acuti. In particolare, la somma individuata come ipotesi per il tetto di spesa per l’anno 2014, da assegnare alla casa di cura “San Michele”, viene stimata in 2.650.000 euro.

I tetti di spesa assegnati precedentemente alla casa di cura in questione sono stati assolutamente insufficienti a garantire la sostenibilità economica delle attività, come più volte denunciato dall’imprenditore. Una tale difficoltà economica ha coinvolto inevitabilmente le maestranze, che chiedono maggiori certezze per il proprio futuro, legato a quello della struttura, oltre che una stabilità finanziaria che permetta di programmare in maniera costante l’erogazione degli stipendi.

Dal confronto è emerso che il nuovo tetto di spesa individuato dall’ASL di Foggia potrebbe scongiurare nell’immediato, per gli anni 2013 e 2014, un’inevitabile crisi occupazionale, poiché attenuerebbe notevolmente lo stato di crisi finanziaria della casa di cura “San Michele”, dando così maggiore serenità ai dipendenti.

Riccardi auspica, dunque, “un parere celere e positivo”, circa la proposta sottoposta alla Regione Puglia “a tutela della situazione occupazionale del territorio di Manfredonia, dell’indotto che l’azienda produce e dei fabbisogni assistenziali della cittadinanza”.
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